Piccoli consigli su come suggerire i libri da leggere agli amici in vacanza

Mariarosa Mancuso

La domanda arriva a bruciapelo: cosa mi porto via da leggere quest'estate? Fa l'effetto di quando all'esame chiedono il capitolo mai studiato. Bisogna guadagnar tempo, fare un bel respiro, informarsi sui gusti dell'interlocutore. “Qual è l'ultimo libro che ti è piaciuto?” Se nella risposta appaiono i nomi di Margaret Mazzantini o Erri De Luca, va spiegato che il caso è disperato e non possiamo far nulla, la questione del cosa leggere dopo esula dalle nostre competenze.

    La domanda arriva a bruciapelo: cosa mi porto via da leggere quest'estate? Fa l'effetto di quando all'esame chiedono il capitolo mai studiato. Bisogna guadagnar tempo, fare un bel respiro, informarsi sui gusti dell'interlocutore. “Qual è l'ultimo libro che ti è piaciuto?” Se nella risposta appaiono i nomi di Margaret Mazzantini o Erri De Luca, va spiegato che il caso è disperato e non possiamo far nulla, la questione del cosa leggere dopo esula dalle nostre competenze. Negli altri casi qualcosa si può fare, mai a cuor leggero. Esistono spettatori che non vanno a vedere i musical o i film d'animazione, ed esistono lettori ugualmente contrari, per principio, a certe cose. L'anglista Guido Almansi curava antologie di poesia erotica con il titolo “La passion predominante”, ma guai a nominargli lo spassoso, scollacciato e gayssimo romanzo spagnolo “Sette contro la Georgia” (di Edoardo Mendicutti, non si trova più neanche sulle bancarelle).

    Laura Miller ha lo stesso problema. Più svelta e organizzata di noi, ha sviscerato la materia in un articolo di qualche giorno fa su Salon: “L'arte di consigliare i libri”. Siccome vive in un paese fortunato dove non tutti hanno un manoscritto nel cassetto (e se ce l'hanno non lo pubblicano a loro spese da “ilmiolibro.it”), trova perfino qualche consigliere professionale. Oltre, si intende, alla lista che Amazon sputa mentre stai meditando se ordinare o no un libro. L'acquisto in blocco, dieci anni or sono, dei romanzi di Wilkie Collins ci espone ancora adesso alla segnalazione puntuale di qualsiasi volumetto abbia nel titolo le parole “sensation” e “Victorian”. Capita quando si affida un lavoro tanto delicato ai computer, commenta Laura Miller, e cerca altri modelli. Per esempio, nella rubrica settimanale “Ask the Paris Review”, sul sito del trimestrale fondato da George Plimpton nel 1953, celebre per le sue interviste (nell'ultimo numero a Robert Crumb).

    I lettori chiedono, il direttore della rivista Lorin Stein – “macho-nerd” secondo il New York Magazine, “un pezzo grosso dell'editoria di cui sicuramente non avete mai sentito parlare” quando era alla Farrar, Straus, and Giroux – risponde, come nelle poste del cuore. “La mia ragazza dice che devo imparare a comportarmi da gentleman”, chiede un giovanotto, e senza neanche un corso di sgrezzamento per principianti gli viene suggerito di prendere a modello Charles Swann della “Recherche”. “Come faccio a tirarmi su dopo aver letto ‘Revolutionary Road' di Richard Yates?” chiede un altro, e gli viene consigliato il sempreverde P. G. Wodehouse. “I ragazzi mi vogliono solo come amica, sono stufa, per favore non mi consigli i romanzi di Jane Austen”, lamenta Jessica di New York, che si becca in lettura l'oscena “Storia dell'occhio” di George Bataille.

    La bibliotecaria d'America
    – lavora a Seattle, si chiama Nancy Pearls, i suoi volumetti di consigli “Book Lust” sono bestseller – ha il suo metodo. “Quattro sono le vie d'accesso per entrare in un libro: la trama, i personaggi, l'ambientazione e il linguaggio”, spiega. Con una pratica griglia di sedici frasi (“pensa al tuo libro preferito, dimmi quali valgono e quali no”) sforna il consiglio giusto. Aggiungendo: “se non ti piace dopo 50 pagine, lascia perdere”. Meno amichevole il “Biblioracle” di John Warner. Credenziali: ha curato il libro di McSweeneys sulle liste, e pubblicato “Fondling your Muse”, consigli di uno scrittore pubblicato a un aspirante tale. Vuole la lista degli ultimi titoli letti e suggerisce il prossimo. Soddisfatti o rimborsati, tanto il consiglio dell'oracolo è gratis.