Le canzoni dell'estate/ 2

Cosa dubiti di Il Genio

Camillo Langone

Due amanti sussurrano nella controra (senz'altro ci troviamo nel sud), sfuggiti al controllo di coniugi o fidanzati dopo uno di quegli interminabili pranzi domenicali di famiglia. Situazione clandestina, lui ha poco tempo, lei è gelosa e dice “sento il sangue ribollire”, “ho un coltello fa attenzione”, ma sempre con la vocina. I riferimenti sono più fitti delle cicale di luglio.

    Due amanti sussurrano nella controra (senz'altro ci troviamo nel sud), sfuggiti al controllo di coniugi o fidanzati dopo uno di quegli interminabili pranzi domenicali di famiglia. Situazione clandestina, lui ha poco tempo, lei è gelosa e dice “sento il sangue ribollire”, “ho un coltello fa attenzione”, ma sempre con la vocina. I riferimenti sono più fitti delle cicale di luglio: la Mina torrida della canzone di Malgioglio, la cantina buia della battistiana “Canzone del sole” “dove noi / respiravamo piano”, le colonne sonore del Morricone di genere, ovviamente “Je t'aime, moi non plus” (però nelle versioni elettroniche e stilizzate di Cibo Matto e Pet Shop Boys).

    Se dovessi sintetizzare in un solo titolo questa lunga galleria di suggestioni, sudori e sospiri direi senz'altro “Buonasera dottore”, Claudia Mori vintage 1975. Il Genio sono un uomo e una donna leccesi, coppia d'arte e non di vita, almeno così afferma Alessandra Contini. E Gianluca De Rubertis che fa, annuisce? Non esistono più i cantanti maledetti di una volta: secondo me se Jane Birkin si fosse pubblicamente definita “solo amica”, Serge Gainsbourg le avrebbe spento una sigaretta sul braccio, e avrebbe fatto bene. Da ascoltare bevendo il Whisky and Soda ripetutamente ordinato dal protagonista nella canzone.

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).