Le canzoni dell'estate/ 3

Faccia come il cuore dei Due di Picche

Camillo Langone

Ogni estate che si rispetti esige un tributo alla tamarraggine, magari non proprio quella sorgiva ma almeno questa consapevole dei Due di Picche, estemporanea riunione di due brutti, sporchi e cattivi della canzone italiana: Neffa e J-Ax (già Articolo 31). Non sono davvero un bel vedere: pantaloni della tuta, rasatura approssimativa, denti al tartaro, braccia imbrattate di tatuaggi.

    Ogni estate che si rispetti esige un tributo alla tamarraggine, magari non proprio quella sorgiva ma almeno questa consapevole dei Due di Picche, estemporanea riunione di due brutti, sporchi e cattivi della canzone italiana: Neffa e J-Ax (già Articolo 31). Non sono davvero un bel vedere: pantaloni della tuta, rasatura approssimativa, denti al tartaro, braccia imbrattate di tatuaggi, J-Ax un berciolino dall'aria infeltrita e Neffa un cappellino bianco come andava di moda l'estate scorsa e quindi con dodici mesi di sebo accumulato. Ma la canzone è arguta ben oltre l'estenuante doppio senso.

    “Fare l'amore è come scaricare gli mp3 / pagano gli imbranati e gli sgamati lo fanno gratis”. Eh sì. “Nessuno vuol sentir cantare di problemi problemi / volatili del malaugurio basta fare cucù”. Certo, molto meglio “parlare d'amore per ore ore ore ore ore”. Gustose le signore dentro le palestre coi “pollicioni in alto gli indici puntati al cuore”. Che bello, sembra di tornare al “Gioca jouer” di Claudio Cecchetto, spensierata idiozia dei più puri anni Ottanta. Visti i trascorsi antiproibizionisti della coppia (vedi i testi di “La mia signorina” e “Maria Maria”) forse questa canzone la si dovrebbe ascoltare fumando anziché bevendo ma io sono un deejay d'ordine e la abbino all'alcol, fino a prova contraria ancora più o meno legale: insomma una birrozza.

     

    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).