Tutti pazzi per amore
Elisabetta Tulliani, compagna di Gianfranco Fini, ha avuto l'estrema prova d'amore: uomo in balia dei sentimenti rischia tutto quello che ha in nome della passione (molte si lagnano: ami più la tua carriera di me, e anche: la mia famiglia per te non esiste; si spera che Elisabetta risparmi a Gianfranco almeno questo). Per amore, il presidente della Camera ha perso lo status di eroe del dissenso.
Elisabetta Tulliani, compagna di Gianfranco Fini, ha avuto l'estrema prova d'amore: uomo in balia dei sentimenti rischia tutto quello che ha in nome della passione (molte si lagnano: ami più la tua carriera di me, e anche: la mia famiglia per te non esiste; si spera che Elisabetta risparmi a Gianfranco almeno questo). Per amore, il presidente della Camera ha perso lo status di eroe del dissenso e si trova a dover spiegare faccende di affitti a Montecarlo, raccontare il disappunto per un cognato imbarazzante, sopportare la solidarietà sentimentale di Luciano Gaucci (“due uomini con tassi di raffinatezza così diversi”, li ha definiti domenica Jas Gawronski sul Corriere della Sera), l'ex fidanzato che a ogni novità sulla famiglia Tulliani racconta con soddisfazione il film già visto (“ti innamoravi di Elisabetta e prendevi il pacchetto completo”, “stava con me per i soldi”).
Fini aveva in mente una rivoluzione politica, ma adesso non ha tempo di farla perché deve difendere la propria innamorata e difendersi dai suoi parenti. E' “La ballata dell'amore cieco” di Fabrizio De André in versione per niente macabra e più material girl: “Gli disse portami domani trallallalla trallallallero, gli disse portami domani il cuore di tua madre per i miei cani”: l'uomo onesto della canzone è perdutamente innamorato e affronta qualunque prova per lei. Lei è la madre delle ultime due figlie di Gianfranco Fini ed è la seconda (o terza) avventurosa vita: signora bionda con cui amoreggiare in barca, bella ragazza con cui ricominciare, nuova vitalità per affrontare svolte politiche e dimostrarle di essere un vero uomo. Fini fa il duro, porta occhiali scuri, giubbotti di pelle, non si lascia andare alle battute e non brilla per autoironia, ma ha dimostrato di avere un cuore di panna e mettere l'amore davanti a tutto. Questa è un po' “Dallas” (per l'abbigliamento) e un po' “Tutti pazzi per amore”, è una storia estiva di ringhiera, arricchita di video da cliccare su YouTube, e soltanto con le foto di Elisabetta pubblicate ogni giorno da settimane sui quotidiani si potrebbe scrivere un romanzo.
Ma le cose politiche sono altre e non riguardano i tinelli di suocere e cognati, non si nutrono di vincite al Superenalotto (dopo la pubblicazione della ricevuta da due miliardi di lire, comunque, c'è stato il boom di giocate femminili, accompagnate dalla promessa: se vinco ti do la metà perché sono una ragazza romantica e disinteressata). Le signore elettrici che rimproverano a Fini, da qualche anno, di essere diventato un cinico calcolatore (in termini politici) si devono ricredere, ora che il lato sentimentale ha preso il sopravvento. Non se ne fanno più, di uomini così, quindi Fini, eletto dall'Economist il politico italiano più abile, merita anche, nella buona e nella cattiva sorte, il titolo di fidanzato dell'anno.
Il Foglio sportivo - in corpore sano