Murdoch punta un milione di dollari contro Obama

Marco Pedersini

News Corporation, il gruppo editoriale di proprietà di Rupert Murdoch, ha donato un milione di dollari all'associazione dei governatori repubblicani (Rga), quella che sovrintende la campagna dei candidati del Gop per le elezioni di mid-term. E' il finanziamento privato più grosso raccolto finora in vista del voto di novembre.

    News Corporation, il gruppo editoriale di proprietà di Rupert Murdoch, ha donato un milione di dollari all'associazione dei governatori repubblicani (Rga), quella che sovrintende la campagna dei candidati del Gop per le elezioni di mid-term. E' il finanziamento privato più grosso raccolto finora in vista del voto di novembre. Ma è anche una presa di posizione plateale nei confronti della strategia della Casa Bianca per risollevare gli Stati Uniti dalla recessione. “Crediamo nel potere del libero mercato – ha detto il portavoce del gruppo, Jack Horner – e l'Rga ha un'agenda orientata verso il mercato e crede nelle stesse priorità delle nostre aziende, nel momento più critico per la nostra economia”. Le critiche alla discesa in campo esplicita dello Squalo – con il suo impero che annovera Fox News, il Wall Street Journal e molte altre testate in tutto il mondo – non si sono fatte attendere. Alla News Corporation non è bastato smentirle come “palesemente false”, affermando che la donazione non farà alcuna differenza nei propri contenuti editoriali.

    Murdoch non è nuovo a schierarsi in maniera eclatante nel terreno della politica. Nel maggio del 2008 aveva preso le parti di Barack Obama, che si stava contendendo la candidatura presidenziale con Hillary Clinton, senza risparmiare le lodi. “La popolarità dei politici è a un minimo storico e lui è diventato una rockstar, è fantastico”, aveva detto il magnate australiano. In Gran Bretagna, alla fine dell'era Thatcher, Murdoch aveva spostato i suoi media dalla parte del laburista Tony Blair, senza troppe remore. Le sue scelte politiche seguono una visione molto più pragmatica che ideologica, con un orizzonte che difficilmente abbandona l'ambito commerciale. La sua ultima mossa è più oculata di quanto sembri: evitando di parteggiare per candidati singoli, Murdoch riuscirà a distribuire il suo contributo a tutti i 37 potenziali governatori. Un numero significativo – il più alto nella storia per una singola elezione – di persone che andranno a occupare posti molto influenti sia al Congresso sia nei singoli stati.

    Il direttore dell'associazione dei governatori democratici (Dga), Nathan Daschle, ha preparato la contraerea diffondendo una lettera in cui lamenta che “Fox ha varcato una linea evidente, non può più dire di essere ‘equa e bilanciata'. Si sono dovuti difendere tante volte dalle accuse di essere uno strumento dei repubblicani, ma ora sappiamo che la realtà è molto peggiore: li finanziano. Dobbiamo rispondere, contribuite alla Dga, fate vedere a News Corporation che non starete a guardare mentre si comprano le elezioni”. Il gruppo dello Squalo ha risposto che “nella nostra azienda c'è un muro solido tra gli uffici commerciali e quelli editoriali, e non ci consultiamo con le redazioni prima di fare le nostre donazioni”.

    La Dga è irritata anche per la scarsità del raccolto: le donazioni ai democratici nel secondo trimestre sono salite soltanto di nove milioni di dollari, contro i 19 di quelle ai repubblicani – che già partivano da una base di nove milioni. Anche tra i finanziatori della campagna elettorale dei democratici ci sono diversi gruppi editoriali – tra cui la nemica giurata di News Corporation, General Electric, proprietaria di Nbc, che ha contribuito con 245 mila dollari. Il gruppo di Time Warner, che comprende Cnn e Time, ha scelto una linea quasi salomonica: settantamila dollari ai democratici, cinquantamila ai repubblicani. Ma secondo Jonathan D. Salant, giornalista di Bloomberg, sarebbero stati i diritti televisivi a spingere Rupert Murdoch a mettere mano al portafoglio. Ci sono alcune proposte di cambiamento alle leggi federali sulle trasmissioni via cavo che potrebbero indebolire drasticamente la posizione di Fox nei negoziati con le altre emittenti. I governatori possono prendere posizione anche in questo campo: lo ha fatto a marzo David Paterson, governatore dello stato di New York, pretendendo un arbitrato in una disputa tra due emittenti di Cablevision e Abc.