I finiani al contrattacco
Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, sul sito di Generazione Italia ha scritto: "Oggi il ricorso al voto lo vogliono davvero soltanto Bossi e Tremonti, il primo per prendersi i voti di Berlusconi e il secondo per prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Non le vuole il Paese, non le gradirebbe il Quirinale, non le vuole l'opposizione, non le vuole Fini e non le vogliono i parlamentari del Pdl".
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Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, sul sito di Generazione Italia ha scritto: "Oggi il ricorso al voto lo vogliono davvero soltanto Bossi e Tremonti, il primo per prendersi i voti di Berlusconi e il secondo per prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Non le vuole il Paese, non le gradirebbe il Quirinale, non le vuole l'opposizione, non le vuole Fini e non le vogliono quei sessanta – settanta parlamentari del Pdl che dovrebbero lasciare il posto ai leghisti al Nord, a “Futuro e libertà” al Sud e al centrosinistra nelle regioni dove senza il presidente della Camera è impossibile conquistare il premio di maggioranza. E sotto sotto il voto non lo vuole neanche Berlusconi, consapevole ormai che ha solo da perderci". Secondo il finiano Bocchino, "l'unica strada che ha Berlusconi è appellarsi al Parlamento come gli ha consigliato Casini per varare un nuovo governo con un profilo alto e riformatore e una maggioranza più ampia, costruendo una nuova coalizione che comprenda i partiti di Fini, Casini e Rutelli e i moderati del Pd ormai delusi".
La replica di Fabrizio Cicchitto (Pdl) alla proposta di Bocchino: "Qua non è in ballo né la monarchia aziendale né la democrazia repubblicana", dice Cicchitto, "ma il mantenimento del patto fatto con gli elettori che nel 2008 votarono una precisa maggioranza della quale facevano parte anche i finiani di oggi. Questa ipotesi di una sorta di auto-ribaltone e di composizione e scomposizione di tutti gli schieramenti francamente sembra più un film che una seria ipotesi politica".
E il viceministro allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, spiega quali sono le condizioni per riaprire il dialogo tra Pdl e Futuro e Libertà: "Cessino gli attacchi istituzionali al presidente Fini e si annulli la riunione dei probiviri prevista per metà settembre. Sono altri che hanno fatto uno strappo con i nostri elettori, cacciando con un documento illiberale Gianfranco Fini, che è stato il confondatore del Pdl. Ma io mi auguro ancora che prevalga la ragione. Questo è il settembre dellla verità".
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