La squadra suicida

Il gruppo somalo di al Qaida fa strage di deputati a Mogadiscio

Giulia Pompili

Almeno 33 persone sono state uccise ieri mattina in un assalto al Muna Hotel di Mogadiscio, strage mirata per eliminare i deputati del fragile governo somalo che solitamente alloggiano nella capitale sprofondata nell'anarchia. I terroristi di al Shabaab – la propaggine somala di al Qaida – sono entrati nell'albergo attorno alle 4 di mattina indossando le divise della polizia locale e hanno iniziato a sparare a vista, uccidendo anche un bambino di undici anni che faceva il lustrascarpe fuori dall'ingresso.

    Almeno 33 persone sono state uccise ieri mattina in un assalto al Muna Hotel di Mogadiscio, strage mirata per eliminare i deputati del fragile governo somalo che solitamente alloggiano nella capitale sprofondata nell'anarchia. I terroristi di al Shabaab – la propaggine somala di al Qaida – sono entrati nell'albergo attorno alle 4 di mattina indossando le divise della polizia locale e hanno iniziato a sparare a vista, uccidendo anche un bambino di undici anni che faceva il lustrascarpe fuori dall'ingresso. Non è chiaro quanti fossero gli uomini del commando, ma le prime fonti suggeriscono un numero fra cinque e otto; un portavoce di al Shabaab ha detto che l'attacco è stato affidato alle “forze speciali” della guerriglia islamista.

    Secondo alcune testimonianze, i deputati si sono rifugiati nelle proprie camere e gli Shabaab li hanno stanati uno per uno, sfondando le porte e freddandoli sul posto. I soldati dell'esercito somalo sono entrati nell'hotel e hanno costretto i guerriglieri a rifugiarsi al terzo piano, l'ultimo, dove dopo una sparatoria gli attentatori si sono fatti esplodere.

    L'Hotel Muna è nel quartiere di Hamar Weyne, a pochi isolati da Villa Somalia, la sede del governo di transizione sostenuto dall'occidente. Alcune settimane fa affiliati di al Shabaab hanno iniziato a prendere in affitto appartamenti nella zona per pianificare con cura un attacco che appare l'atto conclusivo della guerra di Mogadiscio. Con l'uccisione di sei parlamentari in uno degli ultimi rifugi sicuri della città, gli Shabaab hanno dimostrato di poter colpire ovunque e senza nessun timore di essere fermati dall'esercito in rotta o dalle forze Amisom che non sono in grado di garantire il livello minimo di sicurezza nel non-stato del Corno d'Africa. L'ultimo attentato contro uomini dello stato risale al dicembre scorso, quando gli Shabaab hanno ucciso quattro ministri del governo.

    • Giulia Pompili
    • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.