A Londra solo i matti possono ancora fermare il Papa. La Police sorveglia

William Ward

Se l'occidente è ossessionato dalle minacce del reverendo Terry Jones e le teste più calde del mondo islamico si esibiscono nelle loro controminacce, a Londra sono finalmente emersi i dettagli della storia del giovane funzionario del Foreign Office che, qualche mese fa, ha rischiato di far saltare la visita del Papa nel Regno Unito. Si tratta di Steven Mulvain, un 23enne laureato di Oxford, uscito da un college privato molto prestigioso, al lavoro da poco tempo per il ministero degli Esteri.

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    Se l'occidente è ossessionato dalle minacce del reverendo Terry Jones e le teste più calde del mondo islamico si esibiscono nelle loro controminacce, a Londra sono finalmente emersi i dettagli della storia del giovane funzionario del Foreign Office che, qualche mese fa, ha rischiato di far saltare la visita del Papa nel Regno Unito. Si tratta di Steven Mulvain, un 23enne laureato di Oxford, uscito da un college privato molto prestigioso, al lavoro da poco tempo per il ministero degli Esteri. Alla richiesta ufficiale di “pensare a interessanti iniziative” per rendere più memorabile la visita di Benedetto XVI, Mulvain ha fatto circolare fra i colleghi diplomatici un messaggio email irrispettoso, in cui suggeriva al Santo Padre di “lanciare una linea di profilattici”, “celebrare un matrimonio gay” e “tagliare il nastro di una clinica per gli aborti”.
    Il Vaticano ha accettato da tempo le scuse imbarazzatissime dell'ambasciatore Francis Campbell, il geniale architetto della visita, anche se l'immagine di serietà e sobrietà del Foreign Office ha registrato un serio danno. A Londra si possono consolare con un dato: se il Papa fosse stato musulmano, le reazioni sarebbero state assai piu gravi e le scuse assai più striscianti.

    Non avendo maltrattato un Corano,
    il giovane Mulvain è rimasto al proprio posto, senza nemmeno una reprimenda ufficiale – ma il suo superiore è stato spostato ad altre mansioni. La polizia britannica sta preparando una capillare strategia difensiva contro tutte le persone che potrebbero disturbare la pace civile durante la storica visita di Papa Ratzinger, e questa volta non si tratta del giovane Mulvain e dei suoi compari. Al Fixated threat assessment centre (Ftac) della Metropolitan Police di Londra, il centro che si occupa di individuare i potenziali pericoli per l'ordine pubblico, non fanno distinzioni eleganti fra i militanti politici e ideologici, gli atei estremisti e i crociati che vogliono la guerra contro “i cattolici pedofili” accusando il Papa e il Vaticano di ogni possibile nefandezza, gli invasati schizoidi che credono di essere Napoleone o il Papa stesso.

    Citando possibili livelli di guardia,
    il Comandante Bob Broadhurst, capo dell'unità Ftac, sottolinea che mai, nella storia delle visite di stato, un capo di stato straniero è stato così minacciato da squilibrati. “Stiamo parlando di individui ‘fissati' di ogni genere, da quelli che si credono il vero Papa, a quelli che ce l'hanno a morte con lui. Faremo di tutto per assicurare che ricevano il migliore trattamento possibile”. Considerando che la folla che seguirà gli spostamenti del Pontefice sarà composta da fedeli, e che di conseguenza i “fissati” saranno una piccola minoranza, il comandante chiosa che cercherà di proteggere i fanatici antipapali dai fedeli. Compresi i personaggi come Peter Tatchell, il militante dei diritti gay che vorrebbe arrestare di persona il Papa. Anche i fanatici, per fortuna loro, attaccano miti cattolici.

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