Il predellino che piace a destra e a sinistra è quello del Cav. rossonero
Milan Spa regina del mercato estivo, l'odiata Inter ferma al palo e già sconfitta in Europa, della Juventus si sono perse le tracce dopo che Borriello ha scelto la Roma per un sms di Daniele De Rossi (“Annamo a vince”). Il Cav. torna all'amore di un tempo, dopo un'estate di contestazioni e malumori eccolo sorridente a San Siro guardare il portiere del Lecce raccogliere palloni nella propria rete. La curva lo osanna, lontani i fumogeni di inizio estate, le minacce di disertare lo stadio in massa.
Milan Spa regina del mercato estivo, l'odiata Inter ferma al palo e già sconfitta in Europa, della Juventus si sono perse le tracce dopo che Borriello ha scelto la Roma per un sms di Daniele De Rossi (“Annamo a vince”). Il Cav. torna all'amore di un tempo, dopo un'estate di contestazioni e malumori eccolo sorridente a San Siro guardare il portiere del Lecce raccogliere palloni nella propria rete. La curva lo osanna, lontani i fumogeni di inizio estate, le minacce di disertare lo stadio in massa: se sul tappeto rosso su cui ha passeggiato Ibrahimovic sino a metà campo durante l'intervallo ci fosse stato anche lui sarebbe stato tripudio, come il giorno che si inventò il Pdl salendo sul predellino della sua macchina in mezzo alla folla festante.
Gli avversari bollano il tutto come “marketing elettorale”, ma è una visione falsata dall'ideologia, certamente parziale. Il Cav. è showman nei geni, e il Milan è sempre stato il suo palcoscenico, la fidanzata per cui si fanno pazzie e con cui ci si prendono anche i “periodi di riflessione”. E' con il Milan che il Cav. si è divertito di più a spiazzare. Come quando parlando al Meeting di Rimini del 2002 spiegò tutto serioso a chi gli chiedeva di comprare Nesta che “se po no”, che c'è un limite anche nel calcio, troppi soldi voleva la Lazio per il difensore. La settimana dopo Nesta era rossonero per una cifra record. “La campagna acquisti del Milan è il segnale che si vota”, malignava il direttore di Rai 4 Carlo Freccero sul Fatto di mercoledì. “E' una bojata pazzesca – commenta Piero Sansonetti, milanista doc e già direttore di Liberazione e vicedirettore dell'Unità – Berlusconi compra i giocatori per vincere lo scudetto. Se poi ha delle belle idee vince anche le elezioni. Evidentemente i giornali non sapevano più che titoli fare e hanno tirato fuori questa sciocchezza. Dopo sei mesi di ‘No al processo breve' da una parte e ‘Ecco un altro testimone sulla casa di Montecarlo' dall'altra, posso anche capirlo”. “Calcio e politica sono separate per Berlusconi – continua Sansonetti – E anche per me, che vivo con gioia la campagna acquisti e con tristezza la situazione politica”. Così la pensa Lanfranco Pace: “Ma quale politica, il Cav. è come quelli che da vecchi vogliono ritrovare la ragazza del liceo: è semplicemente tornato all'amore di un tempo. Dire che si vincono le elezioni con Ibra e Robinho mi sembra troppo: la gente non sa manco chi sono. Certo, il Milan è anche una vetrina, ma più per la sua immagine ultimamente sbiadita che per la politica”.
Il Cav. è così: dall'estate del 1987 in cui fece arrivare in elicottero la squadra che di lì a poco avrebbe vinto tutto in Italia e in Europa ha costruito la sua immagine di vincente anche con il calcio, con “predellini” più o meno improvvisati e vincenti, lamentandosi della famiglia che gli impedisce di spendere troppo (salvo poi fare di testa sua come se avesse a che fare con un Fini qualsiasi) e rinfacciando ai tifosi di avere speso come nessun altro in Italia. “Berlusconi è uno straordinario presidente del Milan – dice al Foglio Matteo Orfini, responsabile comunicazione del Partito democratico – e noi milanisti di sinistra siamo tutti dell'idea che sia ingiustamente distratto dall'attività politica. Per questo speriamo torni a dedicarsi solo a noi lasciando la politica a qualcun altro. Non si può dire che non ci sia un tornaconto elettorale, ma non è vero che i successi del Milan fossero sempre contemporanei ai suoi successi nelle urne”. Tutto va bene, purché si vinca lo scudetto. “Purché si vinca la Champions. Lo scudetto è roba da interisti”.
Il Foglio sportivo - in corpore sano