I segreti del documento con cui Veltroni e Fioroni vogliono "salvare il Pd"

Claudio Cerasa

Sarà pronto domani in tarda serata il documento politico con cui Walter Veltroni e Giuseppe Fioroni certificheranno l'esistenza di una robusta fetta del Pd divenuta ormai più che insofferente alle linee politiche offerte dalla maggioranza bersaniana del partito. Un documento circolato oggi pomeriggio in Transatlantico che sarebbe controfirmato da circa settanta parlamentari democratici e che nelle intenzioni di Veltroni e Fioroni dovrà servire per fissare i paletti oltre i quali sarà difficile non considerare morto il progetto del Pd.

    Sarà pronto domani in tarda serata il documento politico con cui Walter Veltroni e Giuseppe Fioroni certificheranno l'esistenza di una robusta fetta del Pd divenuta ormai più che insofferente alle linee politiche offerte dalla maggioranza bersaniana del partito. Un documento circolato oggi pomeriggio in Transatlantico che sarebbe controfirmato da circa settanta parlamentari democratici e che nelle intenzioni di Veltroni e Fioroni dovrà servire per fissare i paletti oltre i quali sarà difficile non considerare morto il progetto del Pd.

    Secondo alcune fonti del Foglio, il documento ruota attorno a tre punti ispirati al così detto spirito del discorso con cui, ormai quasi tre anni fa, Veltroni presentò la propria candidatura al Lingotto di Torino: la necessaria ispirazione ai vecchi princìpi di vocazione maggioritaria, la bocciatura assoluta di un ritorno al modello dell'Ulivo-Unione e la condanna categorica della deriva “socialdemocratica” sposata dal Pd di Bersani. “Noi – spiega al Foglio un parlamentare che ha firmato il documento – vogliamo che il Partito democratico non finisca incenerito e l'unico modo per far sì che questo non accada è far capire a tutti che l'unico orizzonte del Pd è quello di essere un robusto aggregatore di tutte le forze presenti nel centrosinistra. E non è possibile pensare di trasformare il Pd nella sinistra di una coalizione di centro-sinistra”

    Il particolare che più ha colpito chi ha avuto la possibilità di leggere il testo è la presenza di un passaggio delicato in cui si lascia intendere che i firmatari non daranno vita semplicemente a una corrente ma, come è scritto nel documento veltronian-fioroniano, a qualcosa di diverso: un vero e proprio Movimento. Scritto proprio così, con la M maiuscola.
     

    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.