Tanti auguri Vladimir
Gli occhi delle imprese italiane fissi sul party russo del Cav. e di Putin
Il premier italiano, Silvio Berlusconi, partirà questa sera alla volta di Pietroburgo per un incontro informale con il capo del governo russo, Vladimir Putin. E' la terza volta che si vedono negli ultimi mesi: in aprile è accaduto a Villa Gernetto, nelle campagne della Brianza, a settembre in una dacia poco lontano da Mosca, dopo il vertice sulla democrazia di Yaroslav.
Il premier italiano, Silvio Berlusconi, partirà questa sera alla volta di Pietroburgo per un incontro informale con il capo del governo russo, Vladimir Putin. E' la terza volta che si vedono negli ultimi mesi: in aprile è accaduto a Villa Gernetto, nelle campagne della Brianza, a settembre in una dacia poco lontano da Mosca, dopo il vertice sulla democrazia di Yaroslav. In mezzo c'è il viaggio del presidente russo, Dmitri Medvedev, accolto a Roma alla fine di luglio. La frequenza dimostra che i rapporti con il Cremlino hanno un ruolo centrale nella politica estera italiana; la nuova visita del Cav. conferma l'amicizia con i leader russi. All'incontro di Pietroburgo non c'è un ordine del giorno fissato dai consiglieri diplomatici: Berlusconi vola in Russia per festeggiare il collega, che ha compiuto ieri 58 anni. E' stato Putin a proporre “un paio di giorni di vacanza” al premier italiano, e il Cav. ha accettato l'invito.
I due saltano spesso le noie del protocollo, ma i loro incontri non si sono mai chiusi senza risultati. E' accaduto lo scorso autunno, quando Berlusconi ha passato due giorni sul lago Valdai, a metà strada fra Mosca e Pietroburgo. Allora, Putin e il Cav. raggiunsero un'intesa sulla nascita di South Stream, il gasdotto di Eni e Gazprom che collegherà l'Europa ai grandi giacimenti della Siberia – il primo ministro turco, Recep Tayyp Erdogan, partecipò alla conversazione attraverso un sistema di videoconferenza. Fonti del Cremlino spiegano al Foglio che la visita di oggi è “amichevole”, non ha un'agenda ufficiale, “ma quando i premier di due paesi come l'Italia e la Russia cenano allo stesso tavolo è normale che si parli anche di affari”. La dottrina russa assegna a Medvedev le decisioni di politica estera, ma garantisce a Putin le competenze in materia economica. Per questo, il viaggio del Cav. è seguito con attenzione dalle industrie italiane: secondo Tomislava Penkova dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), nel fine settimana si parlerà soprattutto di “infrastrutture e di nuove tecnologie”, due settori sui quali il Cremlino punta per portare a compimento il processo di “modernizzazione”.
“Il fatto che Putin e Berlusconi si vedano così spesso significa che i rapporti con Mosca si stanno rafforzando e che l'interesse è reciproco”, dice al Foglio Penkova. Questo legame speciale non fa impazzire gli Stati Uniti. In primavera, l'ambasciatore americano a Roma, David Thorne, ha detto che “alcune posizioni della politica estera italiana” preoccupano la Casa Bianca.
Il punto decisivo della partnership è l'economia. Prima della crisi, l'interscambio fra Russia e Italia toccava i 50 miliardi di dollari, ma lo scorso anno è sceso a 30. Medvedev vuole mettere i conti in pari “entro la fine del 2010” e progetta la nascita di una Silicon Valley tutta russa: l'incontro di oggi fra Putin e Berlusconi può portare grosse novità per le industrie che si occupano di tecnologie avanzate – in questa direzione va anche l'accordo fra Wind e VimpelCom. Molti gruppi italiani hanno già visto crescere gli affari con i russi: Alitalia ha raggiunto un accordo con Aeroflot, Alenia costruirà il SuperJet 100 assieme a Sukhoi, Todini si è aggiudicata appalti vantaggiosi a Sochi, il centro che ospiterà i Giochi olimpici del 2014. Proprio a Sochi, in dicembre, decine di rappresentanti dei due paesi parteciperanno alla nuova edizione del forum economico italo-russo. Ieri, il Corriere della Sera ha rilanciato un'indiscrezione che prevede l'ingresso di capitali russi in Fininvest e Impregilo. Un portavoce di Fininvest ha smentito l'ipotesi (“è una cosa che semplicemente non esiste”), mentre Impregilo ha firmato nel pomeriggio un'intesa con tre gruppi cinesi.
Una docente dell'Università Cattolica, Serena Giusti, ha chiamato la strategia di Berlusconi “diplomazia della dacia” e ha scritto in un rapporto per l'Istituto affari internazionali (Iai) che porta risultati “fruttuosi”. Questa politica riceve molti attacchi da parte dell'opposizione. Lo scorso anno, dopo il vertice privato di Valdai, il Partito democratico chiese al presidente del Senato che il premier riferisse in Aula “sulle finalità e gli esiti” del viaggio. Di recente sono stati i finiani a mettere in discussione l'amicizia fra il Cav. e il premier russo. Eppure, dice il dossier di Giusti, Berlusconi non ha un'agenda segreta, parla delle trattative con trasparenza e persegue gli interessi generali del paese. L'industria petrolifera fu la vera protagonista nel weekend di Valdai. Ora potrebbe essere la volta del comparto tecnologico.
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