Rotaie libere

Volano o decollano? I treni di LCdM fanno discutere

Michele Arnese

I treni superveloci di Montezemolo? Volano, anzi decollano. Nel senso che alcuni dei nuovissini Agv prodotti dalla francese Alstom, che comporranno la flotta dei 25 Italo con cui la Ntv di LCdM e soci dal 2011 darà battaglia all'alta velocità delle Fs, durante le prove si sarebbero un po' alzati dai binari. Bufale o realtà?

    I treni superveloci di Montezemolo? Volano, anzi decollano. Nel senso che alcuni dei nuovissini Agv prodotti dalla francese Alstom, che comporranno la flotta dei 25 Italo con cui la Ntv di LCdM e soci dal 2011 darà battaglia all'alta velocità delle Fs, durante le prove si sarebbero un po' alzati dai binari. Bufale o realtà? A Ntv, interpellati dal Foglio, dicono che ci sono stati piccoli problemi, ma connessi alla normale messa a punto. Problemi, comunque, che non superano la soglia di allarme. Le voci sono giunte anche ad alcuni esponenti della maggioranza e del governo, fors'anche al Cav. Gli osservatori notano che i rumors hanno avuto eco anche da parte dei vertici delle Fs, ma di questo non si ha conferma dal gruppo controllato al 100 per cento dal ministero dell'Economia. Sta di fatto che la commissione Lavori pubblici e trasporti del Senato, presieduta da Luigi Grillo (Pdl), su iniziativa del senatore pdl Angelo Maria Cicolani, ha previsto una serie di audizioni sulla liberalizzazione ferroviaria.

    Le schermaglie tra monopolista statale e concorrente privato in arrivo si fanno sempre più evidenti. Nei giorni scorsi il presidente della Ferrari nonché di ItaliaFutura ha chiesto senza indugi l'intervento di Silvio Berlusconi. E l'istituzione di una Authority indipendente per il primo rilevante segmento della liberalizzazione ferroviaria. Diego Della Valle, partner importante, è stato ancora più radicale: chiede un cambio di direzione a Trenitalia. Di sicuro i treni Italo devono essere ancora omologati dall'Agenzia per la sicurezza ferroviaria: c'è un lieve ritardo. Ma questo, aggiungono gli addetti ai lavori, sarebbe più un problema per la casa produttrice, ossia la francese Alstom, che per la società di LCdM in cui è presente anche il gruppo statale transalpino Sncf, le ferrovie francesi. Alstom, tra l'altro, in passato dette varie rogne alle stesse Ferrovie dello stato, con i Pendolini ad assetto variabile (progetto comprato assieme alla Fiat Ferroviaria). Fs ha divorziato da Alstom, mentre per i nuovissimi 50 convogli Etr 1000 Frecciarossa che faranno concorrenza a Italo, la commessa delle Ferrovie da 1,2 miliardi è stata vinta da Ansaldo-Bombardier.

    Il capoazienda di Trenitalia, Mauro Moretti, ieri ostentava sicurezza: “Non mi preoccupo di Montezemolo”, annunciando “una ricca conferenza stampa con ricchi dossier” sulla proposta di scorporare la rete da Fs avanzata da LCdM. Il vero avversario, dice Moretti, “sono Deutsche Bahn, le Ferrovie tedesche, non una realtà piccolina come Ntv che ha solo 25 treni”. Secondo Moretti dove la rete è stata scorporata “è stato un disastro e i prezzi sono aumentati, come in Gran Bretagna”. Più che una nuova authority di settore, ha concluso, meglio un'efficiente agenzia per la sicurezza.