Feltri: "Contento per Boffo, ma perché allora lo cacciarono?"
E' di ieri la notizia che Dino Boffo, ex direttore di Avvenire che fu costretto a dimettersi in seguito alla campagna del Giornale di Vittorio Feltri fondata su una velina poi dimostratasi falsa, è stato nominato nuovo direttore della rete televisiva della Cei, TV 2000. Oggi il Foglio torna a interrogare Feltri che dice: “Conferno che tutto ci arrivò da una fonte istituzionale della chiesa”. Da chi esattamente? “Non voglio fare nomi perché già ho provocato un anno fa un discreto pandemonio e non non è mia intenzione provocarne un altro.
E' di ieri la notizia, anticipata dal blog del Foglio palazzoapostolico.it, che Dino Boffo, ex direttore di Avvenire che fu costretto a dimettersi in seguito alla campagna del Giornale di Vittorio Feltri fondata su una velina poi dimostratasi falsa, è stato nominato nuovo direttore della rete televisiva della Cei, TV 2000. La nomina è stata ratificata formalmente dalla fondazione “comunicazione e cultura” presieduta dal vescovo di La Spezia Francesco Moraglia, ma è evidente che sulla decisione è pesato l'ok del Papa. E' stato Benedetto XVI a convincersi che la ferita andava sanata. E di conseguenza ha agito il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco. Lo scorso mese il Foglio aveva sentito in merito il direttore del Giornale Vittorio Feltri. Fu Feltri a rivelare che la velina che portò Boffo alle dimissioni fu fatta pervenire al Giornale da una “fonte istituzionale della chiesa”.
Oggi il Foglio torna a interrogare Feltri che dice: “Confermo che tutto ci arrivò da una fonte istituzionale della chiesa”. Da chi esattamente? “Non voglio fare nomi perché già ho provocato un anno fa un discreto pandemonio e non è mia intenzione provocarne un altro. Certo, occorre capire bene cosa io intenda per ‘istituzionale'”. Cosa intende? “Beh, di certo questa figura non era il curato di campagna…”. Era qualcuno di importante? “Insomma, non era di certo il prete della mia parrocchia…”. E' contento Feltri del ritorno di Boffo? “Certamente sì. Sono contento e soddisfatto per lui. Certo, col senno di poi mi stupisce il fatto che tredici mesi fa le dimissioni di Boffo vennero accettate dalla chiesa a cuor leggero. Se oggi si ritiene opportuno ridargli un incarico prestigioso non si capisce per quale motivo non lo si lasciò ai tempi al proprio posto”.
Il Foglio sportivo - in corpore sano