One man Scurati
Antonio Scurati attacca serio e pensoso, per far vedere che ha studiato: “Con ‘American Psycho' lei ha mostrato il lato psicotico del capitalismo maturo”. Bret Easton Ellis osserva la piccola folla accorsa per incontrarlo in una Feltrinelli milanese e comincia a civettare: “Mai visti tanti italiani tutti insieme. In una libreria, poi. Non avete niente di meglio da fare il venerdì sera?”.
Antonio Scurati attacca serio e pensoso, per far vedere che ha studiato: “Con ‘American Psycho' lei ha mostrato il lato psicotico del capitalismo maturo”. Bret Easton Ellis osserva la piccola folla accorsa per incontrarlo in una Feltrinelli milanese e comincia a civettare: “Mai visti tanti italiani tutti insieme. In una libreria, poi. Non avete niente di meglio da fare il venerdì sera?”. Antonio Scurati ci riprova: come seconda domanda abbozza un discorso sulle immagini che veicolano cose terribili. A questo punto Bret Easton Ellis sbuffa, dice che per scrivere un libro contano le emozioni, e alle domande proprio non sa rispondere.
Gliele fanno da cinque mesi, tanto è durato il tour promozionale di “Imperial Bedrooms”, l'ultimo romanzo pubblicato da Einaudi. “Mi portano in giro come una scimmia ammaestrata”, insiste. “Salgo sul palco, canto, ballo e firmo le copie. I francesi, per esempio, volevano sapere a tutti i costi se il romanzo parla dell'Iraq. Alla fine mi sono stufato di negare, e ho detto: ‘Sì, sì, è una grande metafora'. Erano contentissimi”. Gli italiani invece chiedono del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che a Bret importa davvero poco, se non per un dettaglio: “Dov'è l'isola delle puttane? Ci voglio andare subito”.
Il presentatore Scurati non si azzarda più a pronunciare parola, suppliscono i volontari che alzano la mano tra il pubblico. A una bella ragazza che chiede “A Los Angeles invece cosa fate il venerdì sera?”, lo scrittore di “Glamorama” risponde: “Te lo dico stasera al Grand Hotel”. Il solito logorroico, che parla per tre minuti esponendo una fumosa teoria viene liquidato con “Domanda brillantissima, ti sei risposto da solo”. L'aspirante scrittrice in cerca di consigli ispirati riceve quello decisivo: “Trovati un marito ricco”. Il bestiario consueto che si riunisce in simili occasioni – ed è curioso constatare che i fan di Bret Easton Ellis non hanno niente in comune con i fan di Sveva Casati Modignani ma le domande alla fine son sempre le stesse – trova finalmente qualcuno che oppone resistenza. E non sente l'obbligo di lusingare i lettori con un untuoso “grazie per la domanda”.
Liquidate rapidamente la musica, la moda, “il più brutto giorno della sua vita?” e “Cosa scriverà su twitter?”, Bret Easton Ellis racconta il mistero del tartufo scomparso. Il giorno prima, ospite al Teatro sociale di Alba, aveva ricevuto in regalo un bel tartufone, che ogni tanto annusava (per calmarsi, era arrivato nella cittadina un po' nervoso). La serata finisce, il tartufo non si trova più. Mentre Bret racconta il panico, l'agitazione, anche la figuraccia, l'interprete Paolo Maria Noseda – voce degli ospiti stranieri a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio – gli rivela che il preziosissimo dono è stato ritrovato. Appoggiato per un'urgenza in bagno, era stato gettato da un inserviente, con il sacchetto e tutto, nella pattumiera del teatro.
Il Foglio sportivo - in corpore sano