Domani nel Foglio l'intervista a padre Pizzaballa, Custode di Terrasanta
L'anti Ratisbona mediorientale
Al sinodo sul medio oriente che ha definito Israele “trapianto non assimilabile” e “corpo estraneo che corrode”, fino a mettere in discussione il concetto di “Terra promessa”, ha risposto duramente il governo Netanyahu, definendolo “ostaggio di una maggioranza anti israeliana” e bollandone il documento conclusivo come un “libello contro il popolo ebraico”. Ne parliamo con lo storico decano dei rapporti fra Israele e Santa Sede, Sergio Yitzhak Minerbi.
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Al sinodo sul medio oriente che ha definito Israele “trapianto non assimilabile” e “corpo estraneo che corrode”, fino a mettere in discussione il concetto di “Terra promessa”, ha risposto duramente il governo Netanyahu, definendolo “ostaggio di una maggioranza anti israeliana” e bollandone il documento conclusivo come un “libello contro il popolo ebraico”. Ne parliamo con lo storico decano dei rapporti fra Israele e Santa Sede, Sergio Yitzhak Minerbi, già ambasciatore d'Israele e docente all'Università di Gerusalemme.
“E' un punto bassissimo dei rapporti fra Israele e Vaticano. Ma quando mai sono stati alti? Più che di chiesa in generale, sull'antiebraismo parlerei di vescovi mediorientali, a cui va aggiunta la responsabilità vaticana sull'antisionismo. La politica della Santa Sede è da sempre anti israeliana. Durante la guerra a Gaza, il Papa intervenne cinque volte contro Israele in una settimana. Un record. Il solo conflitto mediorientale messo in evidenza nello Instrumentum laboris è quello fra Israele e i palestinesi. Quando palestinesi armati penetrarono nella basilica della Natività a Betlemme, il Vaticano scatenò una violenta campagna contro Israele”.
Minerbi legge il sinodo come l'effetto di una anti Ratisbona. “Se la Santa Sede applicasse la teoria di Ratisbona, dove il Papa fu per la prima volta chiaro e duro sull'islam, Roma potrebbe cambiare le chiese mediorientali. Ma Ratzinger fu costretto a mutare rotta, prosternandosi nella moschea di Istanbul. Ratisbona durò poche settimane. Il Vaticano con l'appeasement verso gli islamisti spera di comprarsi l'immunità, pagando con moneta israeliana. Pie illusioni”. Secondo Minerbi, l'attacco più grave è sulla Bibbia: “Come se gli ebrei non avessero il diritto di chiosare la Bibbia come meglio credono. Fino a che prevarrà in Vaticano la politica filo islamica non si potrà sperare in relazioni normali con Israele. La chiesa faccia un calcolo di convenienza. Per salvare quel che resta della cristianità orientale, deve sputargli in faccia o riconoscere Israele, unico baluardo di libertà religiosa in medio oriente?”.
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