Perché Berlusconi non ha mai attaccato Vendola?

Salvatore Merlo

Dicono che Nichi Vendola, candidato alla leadership del centrosinistra, abbia dalla propria parte un sostenitore convinto e un po' interessato: Silvio Berlusconi. Non è soltanto una questione epidermica confermata all'interno dell'entourage di Palazzo Grazioli e rivelata pubblicamente a Taranto il 15 febbraio scorso da un amico comune, don Luigi Verzè: “Non dovrei parlare di politica ma ve lo confesso, Silvio Berlusconi è entusiasta di Vendola”.

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    Dicono che Nichi Vendola, candidato alla leadership del centrosinistra, abbia dalla propria parte un sostenitore convinto e un po' interessato: Silvio Berlusconi. Non è soltanto una questione epidermica confermata all'interno dell'entourage di Palazzo Grazioli e rivelata pubblicamente a Taranto il 15 febbraio scorso da un amico comune, don Luigi Verzè: “Non dovrei parlare di politica ma ve lo confesso, Silvio Berlusconi è entusiasta di Vendola”. La simpatia del Cav. nei confronti del presidente della Puglia, il politico che Berlusconi ha sottoposto al maggior numero di sondaggi dopo Gianfranco Fini, dipende anche da un calcolo strategico. A differenza di Massimo D'Alema e di Pier Luigi Bersani, il Cavaliere non crede possibile la convivenza, sotto le insegne della stessa coalizione, di Vendola con Pier Ferdinando Casini.

    Troppa distanza,
    nonostante le timide aperture dell'Udc e al netto degli sforzi che il governatore sta facendo per accreditarsi nei confronti dell'elettorato cattolico. “C'è un orecchino di troppo”.
    Il presidente del Consiglio ritiene che l'avanzata di Vendola isolerà il partito centrista allontanandolo dal Pd fino a sospingerlo tra le braccia del centrodestra. E' per questa ragione che alle scorse regionali, in Puglia, il premier tifava per Vendola; ed è per questo che oggi il leader di Sinistra ecologia e libertà è l'unico esponente di rango del centrosinistra che Berlusconi evita di attaccare pubblicamente. C'è stato persino un periodo durante il quale i due si parlavano spesso al telefono, Berlusconi solidarizzò con Vendola quando fu sfiorato da alcuni guai giudiziari legati alla sanità regionale e il governatore lo ricambiò dopo l'aggressione di piazza Duomo: “Avrei voluto abbracciare Berlusconi”.

    D'Alema pensa l'esatto contrario, ma l'operazione che ha in mente non è semplice. Non deve soltanto avvicinare Vendola a Casini, deve pure recuperare lui stesso un rapporto con il presidente pugliese. Così il 15 novembre ha messo in agenda un incontro a Bari con quel Vendola che pochi mesi fa aveva apostrofato così: “Non credo al Blair della Brianza, allo Zapatero della Campania o all'Obama bianco, come oggi va di moda”.

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    • Salvatore Merlo
    • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.