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Il Renzi che non avete ancora letto

Claudio Cerasa

Io credo che Berlusconi sia un pezzo fondamentale dell'intero asse politico. Senza Berlusconi cade tutto e cambia tutto. Cambia prima di tutto la Lega, che è l'altra faccia della medaglia del berlusconismo. Lo stesso Fini ma anche Casini ma persino Tremonti avrebbero una bella partita da giocare. E questa è stata l'abilità di Berlusconi, tenerli tutti insieme, per cui tanto di cappello. Un giudizio politico di berlusconi?

    "Io credo che Berlusconi sia un pezzo fondamentale dell'intero asse politico. Senza Berlusconi cade tutto e cambia tutto. Cambia prima di tutto la Lega, che è l'altra faccia della medaglia del berlusconismo. Lo stesso Fini ma anche Casini ma persino Tremonti avrebbero una bella partita da giocare. E questa è stata l'abilità di Berlusconi, tenerli tutti insieme, per cui tanto di cappello".

    Un giudizio politico di Berlusconi? "Secondo me, ha cambiato l'Italia molto più da imprenditore che da uomo politico. Il Berlusconi televisivo è un uomo che ha profondamente cambiato l'Italia. Il Berlusconi politico è stato un uomo bravissimo a vincere quasi sempre le elezioni, non di più. E quindi, se il giudizio è politico, i problemi che lui aveva indicato nel 1994 sono tutti lì. Dall'eccesso di pressione fiscale, alla riforma sulla giustizia, alla spesa pubblica, alle province. Oggi il problema è che l'Italia assomiglia troppo a un ristorante di lusso, di grande qualià, in cui si spende una fraccata di soldi, non si mangia bene e ti servono per giunta molto male".

    “Io ero in Croazia quando ci sono state certe vicende. Sono stato volontario lì vicino. E ho sentito i racconti di chi ha incontrato come nemico Arkann. Quando tempo fa ho visto lo striscione dei tifosi della Lazio, onore alla tigre Arkann, mi sono sentito raggelare il sangue. E quella vicenda mi continua a colpire in modo molto forte. Perché a Srebrenica l'Onu ha toccato uno dei momenti più basso della sua storia. Quando è arrivato Sinisa a Firenze io con una punta di curiosità lo ho ascoltato. Lui ha anche spiegato tutta la sua vicenda. E continuo a credere che chi non c'era all'epoca non può giudicare i sentimenti personali. Ma chi non c'era però ha anche il diritto di giudicare che Arkann era una persona vergognosa. Dopo di che Mihajlović è arrivato qui. E' stato ben accolto e non ci sono certo problemi con lui. Ma quella storia di Arkann io non posso che ricordarla così”.

    “Bersani? Io credo davvero sia una persona per bene. Non lo conosco a fondo – pensa: l'ho incontrato appena due volte in tutta la mia vita – ma credo che sbagli se si fida delle persone che sembra abbiano l'intenzione di boicottarci la prossima settimana. Non devono avere paura di noi. Devono fidarsi. Per dire. Con la nostra assemblea è successa una cosa strana. Noi abbiamo scelto con grande anticipo una data in cui organizzare un'assemblea democratica senza che questa si sovrapponesse con nessun altro evento già programmato dal partito e invece poi scopriamo che il nostro Pdha improvvisamente scelto di spostare proprio negli stessi giorni nostri un congresso di partito, il congresso dei circoli, roba da matti. Vedete: a me sembra solo che i nostri dirigenti di partito arroccati nei fortini romani non si rendano conto di quello che succede in Italia. Noi vediamo la vita vera. Loro spesso sembra che vivano in un telefilm. In Beautiful. In un un mondo che non c'è”.

    • Claudio Cerasa Direttore
    • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.