E' arrivato il 25 luglio del Cav.?/ 4

Che c'entra luglio? Siamo in novembre, anche se i fascisti ci sono

Camillo Langone

Sono a Zocca e penso a Berlusconi. Sono nell'Appennino modenese, nel paese di Vasco Rossi, e sto bevendo il magnifico nocino 1998 del mio amico zocchese Ilvano Prostrati (spero che Vasco l'abbia assaggiato o che lo assaggi in futuro: merita) che prima di portarmi a casa sua mi ha portato a vedere la villa dell'illustre compaesano, con le ragazze che sotto la pioggia scendono di corsa dalla macchina e scrivono sulla siepe (visto con i miei occhi) “VASCO SPOSAMI”.

Leggi Il sistema costituzionale prevede un capo di governo l'anno, questo è il problema di Giuliano Ferrara - Leggi tutti gli altri interventi del girotondo

    Sono a Zocca e penso a Berlusconi. Sono nell'Appennino modenese, nel paese di Vasco Rossi, e sto bevendo il magnifico nocino 1998 del mio amico zocchese Ilvano Prostrati (spero che Vasco l'abbia assaggiato o che lo assaggi in futuro: merita) che prima di portarmi a casa sua mi ha portato a vedere la villa dell'illustre compaesano, con le ragazze che sotto la pioggia scendono di corsa dalla macchina e scrivono sulla siepe (visto con i miei occhi) “VASCO SPOSAMI”.

    Sono a Zocca, ascolto “Quanti anni hai”, canzone piena di turbamenti e presentimenti del Vasco tardo, e sento parlare di Venticinque Luglio berlusconiano e mi dico che non è possibile: che c'entra luglio, siamo in autunno inoltrato, secondo me qui in mezzo a questi boschi di castagni in vista del Cimone fra qualche notte nevica. Di simile, è vero, ci sono i fascisti: i fascisti, gli ex fascisti, i post fascisti, i fascistoidi che dopo avere tanto applaudito adesso cercano di riciclarsi e tradiscono. La mia povera patria è impantanata in un secolo che non vuole sgomberare, mentre tutto il mondo vive nel Terzo millennio noi per colpa dei finiani siamo riprecipitati nel 1943. Se i fascisti non cambiano mai, il Capo è cambiato parecchio: il Ducione era un cretino che, certo non da solo, ha distrutto l'Italia, il Cavaliere è un genio che, purtroppo da solo, ha rallentato il declino dell'Italia.

    Il nostro popolo di ignobili guardoni
    non se lo meritava un uomo così libero e così generoso, adesso vogliono appenderlo a testa in giù non perché ha perso l'Istria, o perché ha mandato la meglio gioventù a morire in Russia, no, lui non ha fatto niente di tutto questo, lui ha ereditato una nazione vecchia e sfiduciata e sterile e ha cercato di ringiovanirla con l'ottimismo. Adesso lo vogliono appendere perché ama la bellezza, quella bellezza che, accidenti a lei, spesso è giovane. “Quanti anni hai / stasera / sai che non lo so / bambina / forse ne ho soltanto qualcuno, qualcuno / più di te”. Il Ventisei Luglio, fra cent'anni, porterò a Berlusconi una bottiglia di nocino del mio amico di Zocca e ce la godremo, oh sì, ce la godremo.

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    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).