E' arrivato il 25 luglio del Cav.?/ 9
La cometa è appannata, ma la sua coda può essere molto lunga
Il Cav. scampato alle dieci domande su Noemi e ai filmini della signora D'Addario che cade sulla quinta misura di Ruby e su una telefonata premurosa alla questura di Milano, solo perché Repubblica e il buon D'Avanzo hanno ripreso servizio? Suvvia. Sappiamo che la spinta propulsiva del berlusconismo si è affievolita da tempo, che il governo sta arrancando e che troppe volte il premier si è inflitto da solo serie menomazioni come il Tafazzi.
Leggi Il sistema costituzionale prevede un capo di governo l'anno, questo è il problema di Giuliano Ferrara - Leggi gli altri interventi
Il Cav. scampato alle dieci domande su Noemi e ai filmini della signora D'Addario che cade sulla quinta misura di Ruby e su una telefonata premurosa alla questura di Milano, solo perché Repubblica e il buon D'Avanzo hanno ripreso servizio? Suvvia. Sappiamo che la spinta propulsiva del berlusconismo si è affievolita da tempo, che il governo sta arrancando e che troppe volte il premier si è inflitto da solo serie menomazioni come il Tafazzi. Nessuno però può dire se e quanto durerà il lato discendente della parabola, se il Cav. è davvero al capolinea o se invece non sarà in grado di improvvise impennate. Per due ragioni. La prima è che nella nostra storia la stagione del declino, l'autunno della politica, è in generale particolarmente lunga, stagnante, vischiosa: non favorisce le cesure nette né i cambiamenti rapidi.
La seconda è che se il Cav. è zoppo, gli altri stanno su con le stampelle e sembrano manifestamente incapaci di uno scatto liberatorio: non c'è un nuovo regime che avanza con sufficiente vigore da far cadere il vecchio. Il chiacchiericcio attorno all'ipotesi di governo tecnico maschera proprio l'assenza di chiare alternative a un'egemonia indebolita. Mancano di vigore il Pd e l'opposizione tutta. Il cosiddetto terzo polo è mela ancora verde. Avrebbe miglior sorte se si ponesse apertamente come primo polo, cioè come nuova Democrazia cristiana: ma per fare questo manca di una leadership adeguata. Quanto a Fini sa che non può agire senza pesanti contraccolpi per sé e per il suo nascente partito: la strategia pagante è essere l'alternativa a destra, intercettare sul lungo periodo i delusi del berlusconismo, non certo andare come ingenuo principe all'abbraccio con coloro che ordiscono trame al di fuori delle urne. Se fosse sicuro di non pagare dazio, avrebbe già dato il colpo di grazia. Che il clima sia malmostoso lo dice anche la voce ricorrente che sarà Bossi a liquidare Berlusconi. Per qualche voto in più, per la presidenza della Lombardia? Non sempre la politica è razionale ma francamente non si capisce perché la Lega debba assumersi così grandi responsabilità per conto terzi.
Solo una sconfitta elettorale, solo una vasta e inequivocabile sconfessione da parte del popolo potrebbero chiudere la lunga era di Berlusconi. Ma si dà il caso che quello elettorale sia proprio il terreno su cui il premier si è dimostrato uno straordinario fighter. Nel 2006 partì da un livello di popolarità personale e del governo ben peggiore dell'attuale, risalì la china e quasi riuscì a fare partita patta con l'Unione di Prodi. Da solo, con gli “alleati” Fini e Casini che avevano tirato i remi in barca e se la ridevano. Gli avversari e i reprobi riflettano dunque: la coda della cometa può essere ancora lunga, molto lunga.
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