Comeback kid

Giuliano Ferrara

Sputtanato è dire poco. Gli guardano nel buco della serratura di ogni residenza privata. Gli fanno pagare con gli interessi della diffamazione e del disprezzo pubblico le sue imprudenze. Gli sbattono in faccia paginate e paginate di trash. Eppure lo si rivede rapidamente in azione orgoglioso di se stesso, uomo laser con una risorsa energetica pressoché infinita. Berlusconi sa ripartire da zero come se niente fosse successo, aggiunge al caos il boato internazionale sollevato dalle sue battute machiste.

Leggi Il Cav. vezzeggia Fini e gli chiede di scegliere. Patto con il Pdl o al voto

    Sputtanato è dire poco. Gli guardano nel buco della serratura di ogni residenza privata. Gli fanno pagare con gli interessi della diffamazione e del disprezzo pubblico le sue imprudenze. Gli sbattono in faccia paginate e paginate di trash. Eppure lo si rivede rapidamente in azione orgoglioso di se stesso, uomo laser con una risorsa energetica pressoché infinita. Berlusconi sa ripartire da zero come se niente fosse successo, aggiunge al caos il boato internazionale sollevato dalle sue battute machiste, con la sua disinvoltura parossistica getta nella costernazione esperti di comunicazione politica, amici, collaboratori, ammiratori, confonde tutti, diventa enigma imperscrutabile dal fondo della sua semplicità e astuzia grossolana, popolaresca, arcitaliana, e rilancia, rilancia, rilancia contro il nemico paludato, arcigno, severo, che resiste, resiste, resiste. Di nuovo, non c'è partita. Sputtanato, ma subito rinato.

    Ieri si è dedicato alla manovra politica pura. Riunione di direzione del suo “Popolo della libertà”. Promessa di democrazia interna per contrastare le tendenze centrifughe: clamoroso annuncio di un calendario da partito soviettista, una riunione di direzione al mese e una dei gruppi parlamentari ogni quindici giorni per un congresso vero di un milione di iscritti almeno. No limits. Due chiacchiere improvvise con Fini al Vittoriano durante la cerimonia per il 4 novembre, la sublime dichiarazione secondo cui è stato il presidente della Camera a volersene andare, nessuno lo ha mai cacciato, ed è pronto un patto di legislatura e forse un patto federativo con la sua nuova creatura politica. Rivendicazione enfatica ma convincente dei meriti operativi del governo, che è l'unico al mondo a non aver subito una bastonata elettorale, shellacking nel linguaggio colorito di Barack Obama, a metà del mandato. Il Cav. non sta nella pelle, è imbevuto di volontarismo, minaccia subliminalmente elezioni che è sicuro di vincere ancora, e le prepara, ma sa che nessuno le vuole e che il gioco a durare ha regole che gli obbediscono, nonostante la sua stessa temeraria opera di destabilizzazione abbia scavato parecchio sotto le fondamenta della legislatura.

    Questo 25 luglio è sempre misteriosamente rinviato.
    Il Cav. è un comeback kid, un misirizzi che nessuno può abbattere perché non si sa come, non si sa quando, non si sa a che prezzo per lui stesso e per gli altri, ma si rimette sempre in piedi. Si indebolisce nel partito. Frana la Sicilia. I feudi sono in subbuglio. Truppe di transfughi si muovono. Magistratura e stampa colpiscono duramente. Dal resto del mondo i soliti noti gli danno la baia. Perde la maggioranza alla Camera, che non è poco dopo una vittoria elettorale ampia. Si crea da solo un competitor esterno. Ma è sempre lì, ricolmo di ottimismo. 

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.