Il premio Goncourt allo scrittore più odioso e letto di Francia

Marina Valensise

Era previsto, atteso, scontato. Ed è successo. I dieci giurati del premio Goncourt, il più prestigioso premio letterario francese, riuniti chez Drouant, il famoso ristorante della Rive Droite, oggi alle 13 hanno proclamato Michel Houellebecq vincitore dell'edizione 2010, per "La carta e il territorio", l'ultimo suo romanzo pubblicato da Flammarion l'estate scorsa e tradotto da Bompiani.

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    Era previsto, atteso, scontato. Ed è successo. I dieci giurati del premio Goncourt, il più prestigioso premio letterario francese, riuniti chez Drouant, il famoso ristorante della Rive Droite, oggi alle 13 hanno proclamato Michel Houellebecq vincitore dell'edizione 2010, per "La carta e il territorio", l'ultimo suo romanzo pubblicato da Flammarion l'estate scorsa e tradotto da Bompiani.

    E' la prima volta da trent'anni a questa parte che il premio va all'editore Flammarion. Houellebecq, in questo romanzo descrive con levità e sadismo le idiosincrasie di un artista suo alter ego nei confronti della società  di massa, secolarizzata, edonista, in balìa della commercializzazione sfrenata e di una ineluttabile de-intrutrializzazione, mettendo in scena freddamente persino l'assassinio di se stesso. Lo scrittore stato in lizza già due volte negli anni scorsa per lo stesso premio. Per avere un'idea della lucida pazzia con cui guarda il mondo d'oggi e lo racconta, dovete leggere la recente intervista alla corrispondente della Paris Review, Susannah Hunnewell.

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