Ammazza che classe
Le ragazze di Bastia Umbra erano baciate dal sole, belle, bionde e molto intense. Per una specie di miracolo della bontà e dell'improvvisa solidarietà, sono state descritte con parole carezzevoli, hanno ricevuto complimenti per l'“ottima forma” fisica e per il coraggio delle idee: la ex moglie, Daniela Di Sotto, e la compagna, Elisabetta Tulliani, del leader di Futuro e libertà, l'uomo al quale anche il Partito democratico appende le proprie speranze di rinascita, sono state idealmente riconciliate.
Le ragazze di Bastia Umbra erano baciate dal sole, belle, bionde e molto intense. Per una specie di miracolo della bontà e dell'improvvisa solidarietà, sono state descritte con parole carezzevoli, hanno ricevuto complimenti per l'“ottima forma” fisica e per il coraggio delle idee: la ex moglie, Daniela Di Sotto, e la compagna, Elisabetta Tulliani, del leader di Futuro e libertà, l'uomo al quale anche il Partito democratico appende le proprie speranze di rinascita, sono state idealmente riconciliate e angelicate, in nome di qualcosa di grande, l'idea di cambiare l'Italia, la possibilità concreta di dire addio a Silvio Berlusconi. E allora Daniela Di Sotto, che per anni è stata trattata come la pittoresca ultrà della Lazio, una tipa anche simpatica ma molto fascia e non proprio presentabile, che gira in moto con la pelliccia (raccontava a Vanity Fair di come apostrofava le ragazze che salutavano Gianfranco chinandosi per mostrargli le tette: “Scusa, bbella, se stai piegata così o se stai in piedi, che te cambia?”), adesso, a Bastia Umbra, si è guadagnata il titolo di “signora”.
“Signora, lei dimostra classe con la sua presenza qui”, le ha detto l'intervistatore del Corriere della Sera, soffermandosi sul nuovo biondo cenere dei suoi capelli e sulla giacca nera. La ex moglie ha replicato che i giornali non l'hanno mai capita, prima (ma tutte le signore abbandonate hanno compreso l'eroismo di non dire mai una parola, nemmeno l'estate scorsa, su Ely e Gianfranco). Elisabetta, certo, adesso è qualche gradino più in alto: “Più riservata, eterea, difficile da raggiungere”, ha un “sorriso largo, fresco” e “passi leggeri e lunghi sui tacchi”. Le chiedono se è felice e lei lo è moltissimo. Ha un'andatura da first lady, strano che non siano venuti in mente paragoni con Jackie Kennedy, con Michelle Obama, con Danielle Mitterrand (Carla Bruni in confronto a Ely è una borgatara, anzi è probabile che Luciano Gaucci sia in realtà un suo ex). Basta pochissimo, per fortuna, per passare dalla categoria folclore calcistico a quella di “The sartorialist”, e durante il fine settimana in Umbria si respirava davvero aria di bon ton.
“Troia, puttana, vattene” è stata l'eccezione. Hanno visto una bionda vestita di nero che per alcune settimane è stata famosa e inseguita, e per paura che interrompesse l'emozione l'hanno cacciata insultandola (alcuni militanti baresi hanno urlato in barese affinché la ragazza, barese, si spaventasse e andasse via più in fretta). Lei, escort nevrotica in cerca di sprazzi di luce e incidentalmente libera cittadina, ha pianto, e se la cacciata violenta è stata illiberale, misogina, moralista, discriminatoria e ipocrita non importa, perché era successo anche a piazza Navona durante la manifestazione per la libertà di stampa (quella volta Patrizia D'Addario fu allontanata non da maschi ma da signore girotondine che lottano per la libertà di espressione). Il fatto è che un giorno si è mogli, il giorno dopo ex mogli, una volta schernite, la volta dopo adorate, a volte persino cacciate, poi di nuovo mogli, se va bene: è tutto un equilibrio sopra la follia, e se qualcuno dice: ammazza che classe, è sempre meglio fare un paio di scongiuri.
Il Foglio sportivo - in corpore sano