I nuovi poteri Fini
Imprenditori, manager, liberi professionisti. La campagna acquisti dei finiani è già iniziata: “Nessun arruolamento, ci contattano loro, ci sono anche esponenti di primo piano nazionale”, dice un finiano che vuole mantenere l'anonimato come i nuovi arruolati. I più attivi nel reclutamento sono i futuristi Adolfo Urso e Italo Bocchino. Un ruolo non secondario nel tenere i contatti con categorie e confederazioni lo svolge il deputato Catia Polidori, già presidente dei Giovani della Confapi (piccole imprese). “Tutti però ci scongiurano di non andare a elezioni anticipate”, confessa un arrembante finiano.
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Imprenditori, manager, liberi professionisti. La campagna acquisti dei finiani è già iniziata: “Nessun arruolamento, ci contattano loro, ci sono anche esponenti di primo piano nazionale”, dice un finiano che vuole mantenere l'anonimato come i nuovi arruolati. I più attivi nel reclutamento sono i futuristi Adolfo Urso e Italo Bocchino. Un ruolo non secondario nel tenere i contatti con categorie e confederazioni lo svolge il deputato Catia Polidori, già presidente dei Giovani della Confapi (piccole imprese). “Tutti però ci scongiurano di non andare a elezioni anticipate”, confessa un arrembante finiano sbalordito della moderazione di imprenditori e manager.
Le adesioni più massicce sono giunte da Milano, dove il punto di riferimento dei futuristi è Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute del comune e unico finiano della giunta Moratti. A una recente riunione di futuristi milanesi, al teatro Derby, sono stati intravisti Livio Torio del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, l'industriale Giovanni Gorga (del gruppo omeopatico Guna) e il vicepresidente di Confagricoltura Mario Vigo. Landi di Chiavenna ai suoi collaboratori ha comunicato i nomi di alcuni imprenditori e professionisti che si sono iscritti: nel primo elenco figurano Filippo Abrami, Alberto Zanardi e Luigi Gilardi. Fra gli avvocati e i commercialisti compaiono Nicoletta Cuomo, Lorenzo Appiani e Walter Marazzani.
I contatti sono anche a un livello superiore. I più maliziosi tra i berlusconiani scorgono dal sito di Generazione Italia promossa da Italo Bocchino la pubblicità di Sorgenia del gruppo Cir di Carlo De Benedetti, mentre c'è chi disegna uno scenario in cui Futuro e libertà condivide le aspirazioni sul mercato tv, in Italia e in Europa, del gruppo di Rupert Murdoch. In verità i contatti dell'ad di Sky Italia, Tom Mockridge, con Fini e i futuristi sono cordiali e frequenti, e non è un mistero che la tv murdochiana abbia sponsorizzato il recente seminario sull'immigrazione organizzato dalla finiana FareFuturo e dalla dalemiana ItalianiEuropei.
Nessuna dichiarazione ufficiale pro futurista dai livelli alti di Confindustria. Ma in ambienti finiani c'è chi parla di un interesse espresso in privato da Gian Domenico Auricchio, presidente di Federalimentare. Attivo tra gli imprenditori è il deputato finiano Francesco Divella, dell'omonima industria, finiano di lungo corso. Chi ha invece un ruolo meno politico, in particolare come sostenitore-sponsor di FareFuturo, sono gli imprenditori Giancarlo Ongis di MetalGroup e Michele Mazzucconi. Uno degli sponsor di Fare Futuro, come ha rivelato nelle scorse settimane il quotidiano Italia Oggi, è anche Simon Pietro Salini, presidente dell'omonimo gruppo attivo soprattutto all'estero nel settore delle costruzioni. Un gruppo, comunque, difficilmente incasellabile politicamente considerato che ha comprato in pieno accordo con i venditori il gruppo Todini presieduto da Luisa Todini, in passato europarlamentare di Forza Italia e tuttora vicina al Pdl.
A Roma è comunque sulla schiera di manager e amministratori di società ed enti pubblici che gli esponenti di Fli contano per radicare il nascente partito. C'è chi attribuisce all'immobiliarista Sergio Scarpellini, in passato finanziatore sia del centrosinistra sia del centrodestra, simpatie finiane. Dovute, con tutta probabilità, a motivi imprenditoriali: Scarpellini è proprietario attraverso diverse sue società di immobili affittati alla Camera dei deputati. Di sicura fede futurista sono invece Pierluigi Scibetta, consigliere dell'Eni, Ferruccio Ferranti, ad del Poligrafico dello stato, ed Emilio Cremona, presidente del Gse, il gestore dei servizi energetici controllato dal Tesoro. Scibetta, Ferranti e Cremona fanno parte del comitato esecutivo della fondazione FareFuturo. Meno organico, seppure non lontano da Fini, il consigliere d'amministrazione dell'Enel, Sergio Luciano.
Fra coloro che invece negli ultimi tempi si sono defilati, o hanno assunto posizioni critiche verso il presidente della Camera, il dirigente della Rai, Guido Paglia, e uno dei fondatori di An, Gaetano Rebecchini.
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