Verso il Vertice di Lisbona

La Russia ci dice perché aiuterà la Nato a Kabul

Luigi De Biase

La Nato è pronta a cancellare il Cremlino dall'elenco delle minacce. Lo dice l'ambasciatore russo in Italia, Alexei Meshkov, durante un incontro con il Foglio. E' un passaggio storico nei rapporti fra Mosca e l'Alleanza, che hanno ancora momenti di tensione nonostante il comunismo sia finito da vent'anni. L'annuncio è atteso per il fine settimana, quando i rappresentanti dei paesi Nato si troveranno al Vertice di Lisbona.

    La Nato è pronta a cancellare il Cremlino dall'elenco delle minacce. Lo dice l'ambasciatore russo in Italia, Alexei Meshkov, durante un incontro con il Foglio. E' un passaggio storico nei rapporti fra Mosca e l'Alleanza, che hanno ancora momenti di tensione nonostante il comunismo sia finito da vent'anni. L'annuncio è atteso per il fine settimana, quando i rappresentanti dei paesi Nato si troveranno al Vertice di Lisbona: sabato, il segretario generale del Patto, Anders Fogh Rasmussen, presenterà il nuovo Concetto strategico, il documento che comprende la dottrina, gli obiettivi e gli strumenti dell'organizzazione. Anche il presidente russo, Dmitri Medvedev, sarà al summit. Secondo Meshkov, la sua presenza è un segnale importante nei confronti dell'occidente. “Non abbiamo ancora visto il Concetto strategico, ma ci è stato fatto capire che la Russia non sarà più considerata un pericolo dalla Nato – dichiara al Foglio l'ambasciatore – Questo evento può dare un grande impulso alle nostre relazioni. La Guerra fredda è alle spalle da tempo, nessuno deve ostinarsi a combattere contro gli spettri: ora abbiamo la possibilità di delineare nuove strategie”.

    Meshkov dice che la nuova fase avrà un ritorno positivo sui dossier che interessano la Russia, l'Europa e gli Stati Uniti. A partire dall'Afghanistan. Il Cremlino ha alzato di recente il livello del proprio impegno a Kabul, le industrie russe forniscono elicotteri all'esercito locale e i reparti scelti della polizia hanno già partecipato a una grande operazione contro i narcotrafficanti lungo il bordo fra l'Afghanistan e il Pakistan. “Il terrorismo è un problema che riguarda tutti, per sconfiggerlo bisogna fermare i flussi di denaro e di armi destinati ai terroristi – sostiene Meshkov – Non credo che i nostri soldati torneranno mai a Kabul e chi dice il contrario lo fa per provocare. La nostra società non è pronta ad affrontare un'altra guerra in Afghanistan”. Meshkov esclude che la collaborazione con la Nato riguarderà la lotta ai terroristi che combattono sul territorio russo, in particolare nelle Repubbliche del Caucaso (“non ce n'è bisogno, le nostre forze dell'ordine sono molto preparate per affrontare il problema, ma la lotta si farà altrove, come nel Golfo di Aden, al largo delle coste somale”).
    Il Concetto strategico presentato da Rasmussen potrebbe cambiare l'atteggiamento della Nato verso due progetti poco graditi nei palazzi di Mosca. Il primo è lo scudo spaziale, il sistema per proteggere l'Europa da un attacco missilistico.

    Gli Stati Uniti vorrebbero due postazioni fisse in Polonia e Repubblica ceca, più due batterie mobili nel Mar Baltico e al largo della Turchia; i russi propongono di allargare la collaborazione e offrono due delle loro installazioni militari, una poco lontano da Mosca, l'altra in Azerbaigian. Il secondo progetto è quello dell'allargamento: la Georgia è in corsa per entrare a far parte della Nato, ma il Cremlino non vuole il Patto intorno ai confini del paese. “La nostra posizione su questo tema è molto chiara – dice Meshkov – Ci sono tanti modi per garantire la sicurezza e non passano tutti per l'allargamento meccanico della Nato”. Allo stesso tempo, l'ambasciatore sostiene che “la Russia non considera la Nato come un avversario”, e conferma i buoni rapporti fra Roma e Mosca: “L'Italia è la prova che un paese della Nato e dell'Unione europea può avere relazioni eccellenti con la Russia”.

    Il programma atomico iraniano è uno dei temi più dibattuti nei circoli atlantisti. Il Cremlino sostiene le sanzioni contro Teheran, ma cerca di tenere aperto il canale delle trattative con il regime – l'agenzia russa per l'energia nucleare, Rosatom, fornisce all'Iran il combustibile per la centrale di Bushehr. Prima di volare a Lisbona, Medvedev sarà a Baku, in Azerbaigian, per un vertice regionale. Il suo esperto di politica estera, Sergei Prikhodko, ha detto ieri che ci sarà un incontro con il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Potrebbe essere un'occasione per mostrare che la Russia e la Nato hanno molte ragioni per costruire una partnership più stretta.