Il giorno dopo il congresso
Merkel è al massimo ma ha già un'erede dietro, la bella mamma Ursula
Sarà lei, Ursula von der Leyen, attuale ministro del Lavoro, a diventare l'erede di Angela Merkel? I media sono pronti a scommetterci, soprattutto ora che il congresso della Cdu, tenutosi lunedì e martedì a Karlsruhe, l'ha eletta nella rosa dei quattro vice di Merkel. Ursula von der Leyen, 52 anni, è l'esempio vivente (e così le piace mostrarsi) che carriera e famiglia (numerosa, ha sette figli) non sono in contraddizione.
Sarà lei, Ursula von der Leyen, attuale ministro del Lavoro, a diventare l'erede di Angela Merkel? I media sono pronti a scommetterci, soprattutto ora che il congresso della Cdu, tenutosi lunedì e martedì a Karlsruhe, l'ha eletta nella rosa dei quattro vice di Merkel. Ursula von der Leyen, 52 anni, è l'esempio vivente (e così le piace mostrarsi) che carriera e famiglia (numerosa, ha sette figli) non sono in contraddizione. Che risolutezza e femminilità (la sua eleganza è proverbiale) non fanno a pugni. E' stata lei l'artefice di una nuova concezione della donna nella Cdu. Nel primo governo Merkel, in veste di ministro della Famiglia ha introdotto l'assegno per le neomamme, ha aumentato i posti negli asili nido e ha reso possibile un periodo di paternità pagato.
E' una donna in carriera – una carriera fulminea, se si considera che è iniziata solo sette anni fa nel suo Land, la Bassa Sassonia – e ambiziosa, capace però di nascondere perfettamente le proprie ambizioni. A facilitarle l'ingresso in politica è stato l'essere figlia di uno dei più potenti uomini del passato della Cdu, il governatore Ernst Albrecht, così come l'appoggio di Christian Wulff, oggi capo di stato, che l'aveva segnalata a Merkel.
A dire il vero la Kanzlerin l'ha destinata per ben due volte anche al ruolo di capo di stato, per poi ripensarci all'ultimo. La prima volta scegliendo Horst Köhler, lo scorso maggio Christian Wulff. Von der Leyen se l'è presa? I media scrivono che non c'è politico più bravo di lei nel controllare la propria mimica facciale. Von der Leyen, anche lo scorso maggio non ha fatto una piega, per quanto la dichiarazione, rilasciata poco dopo, di essersi ormai emancipata da Merkel, lascia spazio a più di una congettura. Von der Leyen è una dalla memoria lunga e c'è chi scrive, mettendo zizzania tra le due donne, che la Kanzlerin inizi a temerla (e che avrebbe preferito non averla tra i suoi vice).
Merkel dovrebbe essere orgogliosa che proprio il suo partito, diversamente dalla Spd, continui a formare donne che possono a pieno titolo ambire anche alla guida del paese. Vero è però che Merkel e Von der Leyen sembrano iniziare a prendere direzioni diverse.
Merkel, durante il congresso, ha vestito i panni della conservatrice, Von der Leyen quelli della progressista. E' stato così per uno dei temi più dibattuti al congresso: la diagnosi preimpianto. Von der Leyen si è dichiarata a favore, Merkel contraria. Alla fine i delegati hanno votato contro e il ministro ha accettato il risultato. Così come ha accettato, senza fare una piega, l'85 per cento dei voti con cui è stata eletta nella direzione, anche se Norbert Röttgen (per tutti il cocco di Merkel), altro nuovo vice, ha ottenuto l'88 per cento. Von der Leyen sa guardare lontano e prima del congresso aveva detto: “E' un bene che un partito abbia più personale dirigente di ricambio, ma alla fine solo uno diventa cancelliere”.
Vaccinata dai due voltafaccia di Merkel, il ministro preferisce andare avanti con i piedi di piombo e non invidia affatto il suo collega, il ministro della Difesa Karl-Theodor zu Guttenberg, al momento il beniamino della stampa: secondo lei la bolla rischia di scoppiare anzitempo. Solo qualche anno fa, ai tempi del primo governo Merkel, le foto la ritraevano sempre con i sette figli, il marito e uno zoo di piccoli animali, dal cane alla capretta, al coniglio, al pony. Recentemente la si vede invece ritratta in sella al cavallo in perfetta tenuta da dressage. Secondo alcuni è la metafora del suo modo di vedere la politica: dall'alto, per trarre sempre le giuste conclusioni.
Von der Leyen è un politico di razza, che sa anche prendere decisioni scomode. Per esempio quella di limitare l'aumento dell'assegno sociale a 5 euro al mese. Una presa in giro, è insorta l'opposizione, e lei, senza perdere la calma, ha replicato che “chi sta a casa non può ricevere più soldi di chi va a lavorare”.
E' sicura che alla fine anche le decisioni scomode ma necessarie possono dare frutti. E poi la sua ora non è ancora arrivata. Al momento, più che nel dressage, deve allenarsi al trotto allungato. Lei stessa, quando parlava del ricambio generazionale, aggiungeva “quando Merkel, dopo altre tre rielezioni, lascerà la guida del partito”.
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