Money League/21

Il calcio si salverà grazie ai calciatori-sandwich?

Francesco Caremani

A Lione hanno sempre avuto il fiuto per gli affari, fin dai tempi in cui un barbiere della città griffò il suo negozio con il logo della squadra pagando delle royalties e tagliando i capelli a giocatori e tifosi, anche a quelli avversari. D'altra parte non si può sempre primeggiare e quando non si vince diventa anche più difficile attirare i giocatori migliori, com'è invece accaduto nell'ultimo decennio. Sarà per questo e per la penuria di mezzi in circolazione che Jean-Michel Aulas ha stipulato con Yoann Gourcuff un contratto di licenza di marchio, sulla scia di quello che già fa il Real Madrid, ma con una differenza importante.

    L'Olympique Lione è reduce da sette campionati consecutivi vinti e continue partecipazioni alla Champions League, con risultati a volte lusinghieri altre al di sotto dell'entusiasmo della critica. Partecipazioni che dal 2003 al 2009 (fonte StageUp) gli hanno permesso di incassare 138.839.301 milioni di euro, con una media poco superiore ai 23, senza contare il botteghino. Nello stesso periodo, in campagna acquisti ha speso 240.300.000 euro (fonte transfermarkt.de) introitandone 214.375.000, con un passivo di 25.925.000, appena una stagione in Champions. Come dimostrano certi acquisti e certe cessioni lo staff di Jean-Michel Aulas, presidente del sodalizio transalpino, ha gli affari nel sangue: Essien acquistato per poco meno di 12 milioni di euro è stato rivenduto al Chelsea per 38, Abidal preso per 8,5 è partito per Barcellona con 15, Diarra al Real per 26, Malouda al Chelsea per 19 e Tiago alla Juventus per 15.

    A Lione hanno sempre avuto il fiuto per gli affari, fin dai tempi in cui un barbiere della città griffò il suo negozio con il logo della squadra pagando delle royalties e tagliando i capelli a giocatori e tifosi, anche a quelli avversari. D'altra parte non si può sempre primeggiare e quando non si vince diventa anche più difficile attirare i giocatori migliori, com'è invece accaduto nell'ultimo decennio. Sarà per questo e per la penuria di mezzi in circolazione che Jean-Michel Aulas ha stipulato con Yoann Gourcuff un contratto di licenza di marchio, sulla scia di quello che già fa il Real Madrid, ma con una differenza importante.

    Chi arriva alle Merengues cede alla società i propri diritti d'immagine in cambio della metà del montante, in questo caso invece la percentuale (che il Lione non ha voluto comunicare) varierà a seconda se il contratto con il nuovo sponsor o per la nuova pubblicità è stato procacciato dal club o dal giocatore. Gourcuff in questo senso è uno dei calciatori più vergini e meno esposto, nonostante il talento, sul piano pubblicitario.
    L'ex milanista è costato all'O. Lione 22 milioni di euro (fonte France Football) e Aulas conta, con questa operazione, la prima di una serie, di rientrare di circa 10 milioni nel giro di quattro o cinque anni, più o meno la durata del contratto del centrocampista. In questa stagione, inoltre, il club conta di vendere 150.000 magliette di Gourcuff, mentre ci sono già contatti con aziende di profumi, auto e orologi.

    In fondo Yoann potrebbe stare anche alla finestra ad aspettare le mosse della società, decisamente interessata a incrementarne l'immagine pubblica e a venderla al miglior offerente, ricavando poi l'introito maggiore, senza dimenticare che gli sportivi, oggi come oggi, sono i testimonial più ricercati. Qualcuno storce la bocca e immagina Gourcuff ridotto a uomo sandwich, con dentro una fisarmonica di marchi. Ma il ragazzo di Ploemeur allo stato attuale ha solamente due contratti, uno con l'Adidas (di cui è ambasciatore internazionale), da poco rinnovato per 600.000 euro l'anno, e uno con Konami, l'editore giapponese che l'ha scelto come volto di Pro Evolution Soccer 2010 in Francia, per circa 200.000.

    Il prossimo giocatore cui Aulas pare voler proporre lo stesso contratto è il brasiliano Michel Bastos, ma in questo caso è stato il suo procuratore a sollecitare il club. Una tipologia che potrebbe allargarsi a macchia d'olio consentendo al Lione di avere nuove e fresche entrate per supportare l'attività agonistica, soprattutto con quei giocatori come Gourcuff che, sotto l'aspetto del marketing, sono delle pagine bianche ancora tutte da scrivere e da riscuotere. Secondo uno studio francese un euro speso nel calcio ne genera 2,5 nell'economia del paese e un calciatore professionista può arrivare a generare 22 posti di lavoro. Dati interessanti che, però, non distraggono Aulas dal fare bene i conti per continuare a tenere il Lione nell'élite del calcio francese ed europeo, creando business prim'ancora che giocatori, questi verranno di conseguenza.