Baby sharia
Il primo furto va punito con l'amputazione di una mano, per il secondo si deve recidere un piede. E' un'operazione delicata, da eseguire secondo i disegni che corredano un libro di testo su cui studiano cinquemila bambini in tutto il Regno Unito. I segreti dell'amputazione perfetta sono uno degli insegnamenti divulgati dall'associazione “Club e scuole degli studenti sauditi”, sotto il cui ombrello si raccolgono oltre quaranta istituti sparsi per la Gran Bretagna.
Il primo furto va punito con l'amputazione di una mano, per il secondo si deve recidere un piede. E' un'operazione delicata, da eseguire secondo i disegni che corredano un libro di testo su cui studiano cinquemila bambini in tutto il Regno Unito. I segreti dell'amputazione perfetta sono uno degli insegnamenti divulgati dall'associazione “Club e scuole degli studenti sauditi”, sotto il cui ombrello si raccolgono oltre quaranta istituti sparsi per la Gran Bretagna. Lo ha scoperto la Bbc, che ha usato un dodicenne munito di microcamera per ricostruire l'istruzione ricevuta da migliaia di suoi coetanei in corsi extrascolastici (organizzati la sera o nel fine settimana).
Gli esercizi proposti da questi libri dalle innocue tinte pastello sono quantomeno fantasiosi. Per esempio: elencare le “qualità riprovevoli” degli ebrei, indicare che fine facciano i non musulmani dopo la morte (“bruceranno nelle fiamme dell'inferno” è la risposta esatta). I brani sull'omosessualità sottopongono un dilemma allo studente: è preferibile la lapidazione, il rogo o il lancio da una rupe (soluzione caldamente raccomandata)? Non mancano gli accenni alla storia contemporanea, fra i quali spiccano i “Protocolli” (un falso) nei quali ebrei e russi si impegnavano a raggiungere il dominio globale dell'economia e dei mass media. “Si ricordi che gli ebrei – dice un altro passaggio – hanno un fenotipo che li avvicina alle fattezze delle scimmie e dei maiali”. Il governo saudita ha smentito ogni legame con gli organizzatori dei corsi, il cui direttore dice però di rispondere al dipartimento culturale dell'ambasciata londinese dell'Arabia Saudita. Ci sono altri aspetti che alimentano le perplessità: una delle scuole coinvolte nel servizio della Bbc è di proprietà del governo saudita e stupisce che la stessa smentita scritta diffusa dall'ambasciata azzardi attenuanti sulla gravità degli insegnamenti (sarebbero “descrizioni storiche” che la Bbc presenta “fuori dal loro contesto”).
“E' chiaro che non possiamo accettare questo tipo di materiale nelle scuole britanniche”, ha detto il ministro dell'Istruzione di Londra, Michael Gove, che ha precisato come gli istituti sotto accusa non godano di alcun sussidio statale – né utilizzino strutture pubbliche. Il reportage rischia di compromettere il programma delle “Free schools” con cui Gove vuole incentivare chi non è soddisfatto della scuola pubblica a fondarne una propria (sono già ventuno i nuovi istituti previsti). Uno slancio riformatore al quale, dopo l'inciampo procurato delle rivelazioni della Bbc, potrebbe essere richiesta maggiore prudenza.
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