Ciao Amazon

Annalena Benini

Per il momento spediscono dalla Francia e dalla Germania e hanno gli uffici in Lussemburgo, ma è un inizio. Non si poteva stare senza Amazon Italia, non si poteva non avere il supermercato on line per i regali di Natale e per tutto il resto. Hanno promesso che consegneranno in tre giorni al massimo

    Per il momento spediscono dalla Francia e dalla Germania e hanno gli uffici in Lussemburgo, ma è un inizio. Non si poteva stare senza Amazon Italia, non si poteva non avere il supermercato on line per i regali di Natale e per tutto il resto. Hanno promesso che consegneranno in tre giorni al massimo (come dimostrazione di fiducia nella modernità tumultuosa, ho comprato su Amazon.it “Nelson” di Paolo Conte, che pretendo mi arrivi prima del concerto, fra cinque giorni, un album da colorare del Gobbo di Notre-Dame che non si trovava in libreria e altre cose segrete che spunteranno tra un mese sotto l'albero; nel frattempo mi sono commossa perché Amazon mi ha riconosciuto per i vecchi acquisti su quello inglese e mi ha chiamato per nome, comunicandomi con dispiacere che la carta di credito è scaduta).

    Su Amazon americano si compra tutto, anche le bistecche, si sono ridotti gli obblighi al minimo, bisogna soltanto aprire la porta al fattorino, mentre qui si arriva al massimo al forno a microonde, ai computer e al Lego; ma giurano che nei prossimi mesi allargheranno le categorie di prodotti e anche in Italia finiremo per avere tutto quello che hanno gli altri Amazon europei (Diego Piacentini, il senior vice president, dice che il lancio italiano è stato il più ricco). Quando il Post diede la notizia dell'apertura imminente, feci la lista delle cose da comprare e le ho trovate quasi tutte (non importa se per certe cose da maniaci dell'e-commerce potrebbe ancora convenire acquistare su quello inglese, noi casalinghe di Voghera siamo appagate e ci sentiamo più amate da Amazon che da Ibs, perché è importante avere la sensazione di entrare nel bar all'angolo, che chiede sempre come stanno i bambini e regala un lecca lecca, anzi bisognerebbe pensare a una simulazione di interessamento con domande personalizzate – però su Ibs ci sono anche gli e-book e gli mp3).

    A parte gli sconti del trenta per cento sui libri fino a Natale, anche su quelli nuovissimi, a parte che con nove euro e novantanove si coprono le spese di spedizione di un anno intero, quel che più conta è la soddisfazione suprema di scegliere il nuovo modello di minipimer insieme con i libri di ricette che non si apriranno mai e una Barbie Raperonzolo e vederseli arrivare a casa, ben impacchettati (ci sono persone che, da quando hanno scoperto lo shopping on line, vivono l'ingresso in un vero negozio come un tradimento e stanno cercando di traslocare in un condominio con il portiere, altre che hanno deciso di non uscire mai più di casa per non rischiare la mancata consegna del pacco, i più saggi danno l'indirizzo dell'ufficio e comunque tutti usano per gli ordini l'orario di lavoro). Amazon è il più famoso sito di e-commerce del mondo, e non averlo era umiliante. Già ci prendono in giro per un mucchio di cose, e nelle trasmissioni televisive intelligenti insegnano che ognuno deve impegnarsi, dare il proprio contributo al miglioramento: è evidente che bisogna cercare di essere competitivi almeno sul consumismo a domicilio.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.