Il culo salvifico di Madame e la caduta nel concretismo di Sua Santità
"Per fortuna noi donne abbiamo il culo” disse Madame C. nella sua langue des dames, certo più consona all'argomento in questione di quanto possa esserlo la mia traduzione nella lingua degli angeli. Ma il concetto resta quello. “Il culo” sentenziò l'affascinante signora che in giovinezza era stata amica di Drieu La Rochelle e di Merleau-Ponty, “è il vero preservativo, dai tempi di Adamo ed Eva”.
"Per fortuna noi donne abbiamo il culo” disse Madame C. nella sua langue des dames, certo più consona all'argomento in questione di quanto possa esserlo la mia traduzione nella lingua degli angeli. Ma il concetto resta quello. “Il culo” sentenziò l'affascinante signora che in giovinezza era stata amica di Drieu La Rochelle e di Merleau-Ponty, “è il vero preservativo, dai tempi di Adamo ed Eva”.
Ascoltavo la sua dottrina: in quella sera del 1978 Madame era graziosa nei suoi leggerissimi sessant'anni, e non nego che mi regalasse entusiasmo. “Vedi, mio giovane amico, se non avessimo il culo a quest'ora la popolazione francese sarebbe il doppio di quella che è. Non dico che così è meglio o peggio, dico solo che sarebbe il doppio. Il culo è il preservativo naturale dell'umanità, non costa niente e invoglia i maschi assai più di quei cosini di gomma che tanto li spaventano. La santa chiesa ben lo sa e da sempre proibisce queste pratiche. Pensa che fin nel lussurioso Rinascimento i coniugi sorpresi in quell'atto erano passibili di morte! Immagina quali domestiche ebbrezze, altro che gli appuntamenti clandestini. Caro mio, madre chiesa ha sempre saputo come tenere unite le famiglie”.
Madame C. mi offrì una tazza di tè e vedendomi meditabondo continuò la sua perorazione. “Le Marquis de Sade, che tanto piaceva a quel noioso di Blanchot, era un povero scemo. Esaltava la sodomia come un atto rivoluzionario, un assalto a Dio, credendo d'avere scoperto chissà che. Adamo ed Eva ben la conoscevano, ma la praticavano solo nel periodo in cui la lune règle les menstrues de la reine, per dirla con il mio caro amico Saint-John Perse. Ai nostri avi era stato assegnato il compito di popolare la Terra, figurati se disperdevano il seme. Dopo Sade è arrivato quel regista, Ber, Bert…”. “Bernardo Bertolucci. Lo conosco bene Madame, ho recitato in un suo film”. “Sì, lui, e tutti a scandalizzarsi. Ma è la risorsa più antica del mondo”. Sorseggiando il tè Madame mi guardava con occhi maliziosi. La luce perlacea di Parigi conferiva al nostro incontro un tono di memorabile après-coup.
Da quel pomeriggio sono passati più di trent'anni e con profondo rammarico il mondo ha dovuto prendere atto che il culo non basta. Madame C. parlava della fertilità, che la sua età comunque scongiurava, ma il preservativo non è solo una barriera alla procreazione, cara Signora. Se Casanova avesse sempre usato la sua pelle d'agnello, non si sarebbe preso la sifilide che gl'ingrossò i linfonodi inguinali al punto che dovette tagliarseli col rasoio rischiando di morire dissanguato. Che tipo però, ammirevole, esemplare: anch'io diffido dei chirurghi e per le piccole cose preferisco fare da solo. Per le grandi m'affiderò al miracolo o alla tomba.
Per la contraccezione oggi ci sono ben altri metodi che non il preservativo, che però resta il signore incontrastato della prevenzione… sul campo, diciamo, delle malattie cosiddette sessuali, delle quali peraltro, cara Madame C., il “suo” tanto celebrato culo è spesso corresponsabile. Forse tenendo conto di questa carenza il Papa ha aperto urbi et orbi al preservativo. Una crepa subito turata ma pur sempre una crepa. Gesto che naturalmente è stato accusato di essere tardivo, essendo l'Africa tutta infetta. Con profonda verità il Papa replica che il preservativo non basta e ammonisce che occorre smettere di fottere come sorci a destra e a manca. Naturalmente Sua Santità non parla così ma il concetto è questo. Molti però anche gli applausi all'insegna del meglio tardi che mai, la chiesa cambia, ecc. Be', i complimenti dell'Onu mi sembrano ancora più beffardi degli insulti, Santità. Mi permetta di dirLe in tutta umiltà che la sua sortita sul preservativo assomiglia a una caduta nel concretismo. Vox clamans in deserto – una voce che resta nelle nostre teste e dà frutti – la sua voce, Santità, sia sempre misteriosa, fuori tempo e luogo. Se no, di questo passo, Le toccherà spiegare come s'infila un preservativo e che marca è meglio; sfido che si affatica, si rattrista e parla di dimissioni.
Perché questa esternazione? Si possono fare diverse ipotesi. Per sua stessa ammissione, Santo Padre, lo scandalo della pedofilia L'ha turbata assai; immagino quanto sia triste per il Pastore rendersi conto che nel cuore stesso della chiesa alligna il Maligno. Pio IV rintuzzò la beffarda denuncia di Michelangelo imbraghettando i genitali della Cappella Sistina, Lei sente di doversi spingere oltre. Altra ipotesi: all'improvviso Ella si è sentito responsabile della malattia di venti milioni di umani, e ha voluto rimediare. E' un Papa ipersensibile, continuamente ne dà prova. Oppure il condom Le è sfuggito in un momento di abbandono, un lapsus: si è rotto il preservativo della dottrina e un pensiero nuovo è dilagato. Ma se invece fosse tutta una simpatica astuzia alla don Camillo, e il Papa del buonumore regalasse il preservativo ai soli gay che tanto il seme lo disperdono comunque? Quante interpretazioni per una sua parola e tutte a sua gloria; è proprio vero che si guarda a Lei come a un grande seminatore di enigmi travestiti da dogmi. Continui a donarcene, Santità, non s'inchini all'ipocondria, non cerchi di ammalarsi per cristicamente partecipare alla pandemia, al pandemonio. C'è ancora tanto bisogno di Lei. Ecco, avendo da quella sera del 1978 ampiamente meditato sulla vita e sulla morte, queste e altre cose ancora direi alla libertina e maliziosa Madame C. se ella, nel frattempo, con tutto il suo charme, la sua intelligenza e il suo delizioso culo, perlaceo nella luce soffusa di Parigi, non fosse diventata cenere. Che tè si beve da quelle parti, cara signora?
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