Alla faccia dell'embargo, Cuba sfida un colosso americano

Maurizio Stefanini

La Repubblica Popolare Cinese per boicottare il premio Nobel per la Pace a Liu Xiaobo ha inventato addirittura un Premio Confucio alternativo: minacciando poi di rappresaglie economiche quei Paesi che si fossero azzardati a mandare i loro ambasciatori alla cerimonia di Oslo. Il regime cubano a sua volta ha impedito a Guillermo Fariñas di recarsi a  Strasburgo a ricevere il Premio Sakharov del Parlamento Europeo.

    La Repubblica popolare cinese per boicottare il premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo ha inventato addirittura un premio Confucio alternativo, minacciando poi di rappresaglie economiche quei paesi che si fossero azzardati a mandare i loro ambasciatori alla cerimonia di Oslo. Il regime cubano, a sua volta, ha impedito a Guillermo Fariñas di recarsi a Strasburgo per ricevere il premio Sakharov del Parlamento europeo. Ma a parte lasciare quella sedia vuota, Cuba non ha le risorse né per fomentare boicottaggi, né per inventarsi premi. Così, pur di rispondere comunque in qualche modo, ha scelto la concomitanza col Sakharov per lanciare EcuRed. Ovvero: la Enciclopedia Collaborativa della rete, al sito www.ecured.cu. In molti l'hanno già ribattezzata la “Wikipedia cubana”, o addirittura la Castropedia.

    Come la Wikipedia originale, EcuRed è una enciclopedia on line in continua evoluzione, frutto della collaborazione di una quantità di persone, tra cui anche volontari. Particolarmente spudorato è il plagio della caratteristica veste grafica. Come ha riconosciuto nella conferenza di presentazione Iroel Sánchez, della Oficina Nacional para la Informatización, non più di 600, sugli oltre 2000 che lavorano al progetto, sono volontari, per via della società gerarchizzata e statalista cubana.

    Ovviamente anche le linee ideologiche
    sono accuratamernte predeterminate. C'è dunque una lunghissima voce su Fidel Castro, con relativa vita e miracoli: non la morte, cui è andato vicinissimo, ma anzi le sue ultimissime vicende sono rubricate alla voce “Infermità e ritorno glorioso”. Lunghissima anche la voce su Raúl Castro, dove non si menzionano le recenti riforme economiche con cui sta costringendo un numero sempre crescente di cubani a tornare all'iniziativa privata. Anzi, qui chiude tutto al 24 febbraio del 2008, quando “fu eletto presidente dei Consiglio di stato e dei ministri di Cuba”.

    “Gli Stati Uniti sono l'impero della nostra epoca”, è la definizione che si trova alla voce “Estados Unidos”. Secondo EcuRed, l'America dovrebbe “apportare conoscenze universali in un dominio .cu perché sia accessibile alla maggioranza dei cubani che, a causa delle restrizioni del blocco degli Usa contro Cuba, non può accedere a Internet”. Insomma, anche il fatto che Cuba stia rimanendo fuori dalla grande rivoluzione della rete è attribuita all'embargo, piuttosto che all'autoritarismo e al disastro economico. Il riferimento è sottile: uno degli scioperi della fame che rese famoso Fariñas fu proprio quello perché ai cubani fosse consentito di accedere a Internet da casa.

    A parte la qualità delle voci, su EcuRed anche la quantità non è un granché: 439 pagine, 19.345 voci. Poco male: solo 1,6 milioni di cubani ha accesso a Internet, e quasi tutti sul posto di lavoro, ovviamente pubblico. Una delle riforme di Raúl è stata appunto quella di liberalizzare l'accesso alla rete da casa, ma i pc hanno un costo proibitivo per un cubano normale, così come i collegamenti telefonici. Anche con le tessere prepagate per turisti si può accedere a Internet dagli hotel, per esempio, ma bisogna comunque spendere lo stipendio di un mese (non più di 20 dollari) per una sola ora di navigazione.