La riforma Gelmini è legge

Giulia De Matteo

Il Senato ha approvato la riforma dell'università con 161 sì, 98 no e 6 astenuti. Hanno votato a favore Pdl, Lega e Fli. Hanno votato contro Pd e Idv. Si sono astenuti (anche se al Senato vale come voto contrario) Udc, Api, Svp e Union Valdotaine.

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    Il Senato ha approvato la riforma dell'università con 161 sì, 98 no e 6 astenuti. Hanno votato a favore Pdl, Lega e Fli. Hanno votato contro Pd e Idv. Si sono astenuti (anche se al Senato vale come voto contrario) Udc, Api, Svp e Union Valdotaine.

    Gli articoli che compongono la legge sono ventinove e richiedono quarantadue decreti attuativi.

    I collettivi studenteschi hanno annunciato con una nota che la protesta non si fermerà: "Dopo l'apertura all'ascolto e al dialogo fatta dal Presidente Napolitano, che ha aperto le porte del Quirinale ad una protesta che il Parlamento non ha ascoltato fin dall'inizio, il governo si accanisce nel suo isolamento dal Paese". 

    Nella delegazione di studenti ricevuta ieri da Napolitano non era però presente una componente dei rappresentati eletti dalla maggioranza degli studenti universitari, come ha lamentato  Mattia Sogaro, presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, organo eletto su base nazionale, in una nota:  "Se ne deve dedurre che sono a pieno titolo associazioni studentesche solo quelle che scelgono come metodo la piazza, che hanno interrotto a Roma il traffico sulle tangenziali e che si sono resi responsabili di tanti disordini, mentre le decine e decine di migliaia di studenti che intervengono nelle vicende universitarie con altre e più costruttive modalità non si meritano il titolo di associazioni studentesche, o in ogni caso sono ritenute sistematicamente di serie B". Sul contenuto dela riforma, Sogaro dice al Foglio.it: "E' una cornice che ridisegna il sistema universitario e i numerosi decreti attuativi permettono un'ampia possibilità di azione del Cnsu, soprattutto in materia di diritto allo studio e di stanziamento dei fondi agli atenei". La rappresentanza studentesca mantiene le sue quote di presenza anche negli organi locali, "questo permetterà la possibilità di intervenire nei singoli atenei per la costruzione del bene dell'università" – aggiunge il rappresentante nazionale degli studenti Sogaro.

    Tra le principali novità introdotte dalla riforma: la governance degli atenei e le regole di reclutamento del corpo docenti. I contratti previsti a tal scopo sono di due tipi. Il primo prevede contratti di durata triennale, prorogabili per due anni una sola volta, il secondo contratti triennali non rinnovabili riservati ai candidati che abbiano usufruito già dei contratti del primo tipo, o abbiano usufruito di assegni di ricerca per tre anni (anche non consecutivi) o di borse post-dottorato, oppure di contratti o borse presso atenei stranieri. Le università possono stipulare a titolo oneroso o gratuito contratti con professionisti esterni. E' inoltre introdotta la valutazione degli Atenei, da cui dipenderà il trasferimento delle risorse

    In mattinata il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha riferito in Aula sugli scontri avvenuti il 14 dicembre tra studenti e forze dell'ordine. Ha commentato i cortei che hanno sfilato ieri in molte città italiane, dichiarando che "Non c'è stato nessun incidente degno di nota salvo a Palermo".

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