L'agenda Berlusconi
Gli sciocchi che indicano il dito, invece che la luna indicata dal dito, sono pronti e vigili come sempre nel Palazzo italiano. Berlusconi vuole governare il paese, guarda un po', e realizzare il suo programma, la sua agenda liberale ostacolata e sabotata dai poteri “forti e neutri”, e invece dovrebbe rispondere in tribunale delle cene a casa sua e impiccarsi alla paralisi istituzionale perseguita all'unisono dai magistrati d'assalto, dalle vecchie stelle della Prima Repubblica impazienti di prelevare una bella quota di ricchezza dalle tasche dei ceti medi, e da quella parte della sinistra eterodiretta da ogni interesse lobbistico e da ogni venticello fazioso.
Leggi La controffensiva di Berlusconi - Leggi Le condizioni del Pd per discutere l'agenda del Cav., “magari con Maroni” - Leggi La dichiarazione di guerra del Cav.
Gli sciocchi che indicano il dito, invece che la luna indicata dal dito, sono pronti e vigili come sempre nel Palazzo italiano. Berlusconi vuole governare il paese, guarda un po', e realizzare il suo programma, la sua agenda liberale ostacolata e sabotata dai poteri “forti e neutri”, e invece dovrebbe rispondere in tribunale delle cene a casa sua e impiccarsi alla paralisi istituzionale perseguita all'unisono dai magistrati d'assalto, dalle vecchie stelle della Prima Repubblica impazienti di prelevare una bella quota di ricchezza dalle tasche dei ceti medi, e da quella parte della sinistra eterodiretta da ogni interesse lobbistico e da ogni venticello fazioso. Può essere che questa piattaforma avvilente alla fine prevalga, ma Berlusconi si è convinto, dopo un duro periodo in cui è stato costretto con modalità borboniche sulla difensiva, che la battaglia di cui è l'incarnazione politica si può dare, che alla rassegnazione si possono opporre intelligenza e volontà, e soprattutto un mandato politico ed elettorale che nelle trame e nei disegni della sinistra e dei gruppi di pressione che la orientano è il grande assente, il fantasma di una sovranità calpestabile.
Il problema è adesso quello di tenere fede in modo esemplare a questo rilancio politico, al di là del quale c'è solo una ambigua fine della legislatura e un ritorno alle urne in un clima di manipolazione e di scontro istituzionale devastante per la salute della Repubblica (la sintonia tra lo spirito della mossa di Berlusconi e le preoccupazioni di Napolitano è evidente). Il premier ha rimesso sulla difensiva i suoi nemici, ha stanato il partito della patrimoniale, da sempre inviso alla grande maggioranza degli italiani, e ha costruito un argine politico contro l'ambizione di fare di lui un ferrovecchio, un leader mediterraneo periclitante alla Mubarak o alla Ben Ali. Al tempo stesso ha creato le condizioni per un serio raccordo con il blocco sociale di sostegno a un antico progetto riformatore e liberale per la crescita, dalle banche all'industria ai sindacati che hanno reso possibili gli accordi di Mirafiori e di Pomigliano.
Ora è decisivo che l'esercito di Berlusconi, un governo con ministri autorevoli ma spesso paralizzati dall'orrore della campagna armata del gruppo Repubblica e di parte dell'opposizione, si muova con duttilità, senso della misura e anche con la necessaria determinazione. Lo staff del presidente del Consiglio, lo stuolo dei suoi collaboratori e consiglieri in Parlamento e nel Palazzo, il partito da lui fondato, tutti sono chiamati a uno sforzo straordinario di disciplina e di lungimiranza politica. Il messaggio al paese è inequivocabile: basta con le risse, la priorità è il governo dell'economia, la luce accecante della propaganda avversaria deve essere spenta da una vivace e persuasiva iniziativa politica nelle istituzioni e nel territorio. La priorità è una sola, come aveva peraltro detto a chiare lettere Berlusconi nel discorso di investitura al Parlamento: far crescere l'economia italiana, curare così il debito pubblico, riscattare il mezzogiorno con una terapia in dosi massicce di libertà e di proposte orientate alla promozione della cultura e della prassi di mercato in favore delle imprese e del lavoro.
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