Crescita. Wir sind alle Berliner
Salvo per la domanda interna e per l'incremento di produttività, ancora insufficienti, la Germania è in pieno boom con la sua crescita al 3,6 per cento nel 2010. Lo chiamano Wirtschaftswunder, miracolo economico: ricorda qualcosa? Il mestiere del Cav., che non è principalmente un imputato o un indagato, ruoli importanti e da fronteggiare con virile resistenza ma secondari rispetto alla funzione di guidare il paese, gli impone di mettere l'Italia sulla scia di questo miracolo tedesco. La formidabile ripresa partita da Berlino è fondata sulle liberalizzazioni di Gerhard Schroeder e sul Mittelstand.
Salvo per la domanda interna e per l'incremento di produttività, ancora insufficienti, la Germania è in pieno boom con la sua crescita al 3,6 per cento nel 2010. Lo chiamano Wirtschaftswunder, miracolo economico: ricorda qualcosa? Il mestiere del Cav., che non è principalmente un imputato o un indagato, ruoli importanti e da fronteggiare con virile resistenza ma secondari rispetto alla funzione di guidare il paese, gli impone di mettere l'Italia sulla scia di questo miracolo tedesco. La formidabile ripresa partita da Berlino è fondata sulle liberalizzazioni di Gerhard Schroeder e sulla capacità di produrre e di esportare della piccola e della media impresa, il Mittelstand. Il tutto in un sistema produttivo molto simile a quello del nord italiano e in un quadro di disciplina nazionale, di convergenza delle forze sociali e di autonomie federali. Berlusconi ha tutte le ragioni per dire ad alta voce in Europa: Wir sind alle Berliner, siamo tutti berlinesi. Ne ha anche le possibilità e, a stare alla proposta di un piano nazionale per la crescita con l'obiettivo di arrivare al 3-4 per cento di incremento del Prodotto interno lordo entro cinque anni, anche l'intenzione.
Partendo con il grave svantaggio di una politica disordinata e di un sistema istituzionale gravato dall'attivismo giudiziario, oltre che dalla mancanza di una vera opposizione socialdemocratico-liberale (la staffetta Schroeder-Merkel è l'origine politica delle fortune tedesche nella grande crisi e resurrezione di questi anni), Berlusconi deve lavorare sodo per recuperare terreno. A Bruxelles lo avremmo voluto vedere più pronto a cogliere subito, comunicandoli agli europei e agli italiani, i vantaggi nazionali e dell'Unione contenuti nella proposta della Merkel su conti pubblici e competitività. In vista del Consiglio dei ministri straordinario di martedì prossimo, non sono ammesse distrazioni. La potenza di fuoco di un governo rafforzato dal varo del federalismo, nonostante l'incidente procedurale con il Quirinale, va concentrata sul conferimento di una inoppugnabile credibilità al piano nazionale per la crescita, in un clima di cooperazione non effimera tra Palazzo Chigi e Tesoro.
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