Pure le maschiette dicono basta al Cav., ma il più femminile di tutti è lui

Stefano Di Michele

Ora, figurarsi se le donne non devono scendere in piazza – se umiliazione s'è patita e se oltraggio s'è subito. Pure gli uomini, volendo – vadano. Ma le motivazioni di certi maschietti, ecco, queste lasciano perplessi. A leggere Repubblica, Gabriele Salvatores va perché “il maschile e il femminile anche in natura convivono insieme e si rispettano”, Tiziano Scarpa perché se fosse una donna sarebbe incazzata, “e siccome sono una donna, perché come tutti dentro di me c'è un po' di maschio e un po' di femmina, sono molto incazzata anch'io”.

    Ora, figurarsi se le donne non devono scendere in piazza – se umiliazione s'è patita e se oltraggio s'è subito. Pure gli uomini, volendo – vadano. Ma le motivazioni di certi maschietti, ecco, queste lasciano perplessi. A leggere Repubblica, Gabriele Salvatores va perché “il maschile e il femminile anche in natura convivono insieme e si rispettano”, Tiziano Scarpa perché se fosse una donna sarebbe incazzata, “e siccome sono una donna, perché come tutti dentro di me c'è un po' di maschio e un po' di femmina, sono molto incazzata anch'io”, Moni Ovadia dal momento che “non mi riconosco nel modello del maschio stallone o ruffiano” (e ruffiano neanche a pensarlo, ma pure stallone, insomma: un'accusa del genere a Ovadia chi mai poteva muoverla?). Ma se vogliamo davvero parlare di un uomo che è pure donna, maschio con abbondante parte di femminile, chi meglio e più di Berlusconi stesso? Vero che in questi giorni molto appare quale una sorta di “trivellatore della Brianza”, intrepido seguace reale del suo virtuale seguace cinematografico: “Un buco mette sempre allegria”. Ma è un equivoco: nessun politico italiano è mai stato femminile quanto lo è il Cav. Potrebbe discutere di fard con una competenza da estetista, di tacchi con le protagoniste di “Sex and the City”, di capigliatura (e relativi patimenti, soprattutto) con i meglio coiffeur della capitale.

    C'è solo da immaginarlo, avesse le chiome, mentre le scuote come la Marcuzzi e le sistema meglio di Veronica Lake. E certe fotine d'annata con il cappello bianco da ultima scena di “Casablanca” e il calzone scampanato da ragazza del Piper? Cosa, se non una forte componente femminile, spinge a un tale smercio di sanbitter o di coca cola light? Magari, alla fine, sistema pure i centrini. E il barocchismo di cui si circonda, tendaggi straripanti e mobilio dorato e statue classiche, che pare (al meglio) la location del “Vizietto” del caro Tognazzi? Delicatezza d'animo: lo spacciano per Barbablù, in realtà ha una smaccata tendenza verso la meneghina “signorina Cesira” della Franca Valeri. Aveva capito tutto la compagna on. Luxuria, quando annotò: “Io odio Berlusconi perché comunista? Ma figurarsi, in fondo facciamo le stesse cose: tutti e due ci trucchiamo e tutti e due portiamo i tacchi alti!”. Senza equivocare, per carità, verrebbe bene un servizio di copertina su “Chi”.