Privilege to serve, soprattutto se i liberi diventano guardoni
Gentile De Monticelli. Non vi odio, socialmente anzi vi appartengo, intellettualmente e politicamente vi contrasto. Lei comprenderà che ci possano essere case piene di libri e inquilini che la sera vanno a letto, presto o tardi, avendo letto in Kant che il legno storto dell'umanità non si può raddrizzare; e che per via di queste letture non si sognerebbero mai di vantare la loro dirittura morale e imporla agli altri. Con il mio attacco villano al professor Zagrebelsky e alla immensa platea di insigni blogger e redattori di casa editrice vi ho presentato il conto del vostro rancore.
Leggi De Monticelli si domanda perché noi siamo servi (e gratuiti) di menzogna e immondizia
Gentile De Monticelli. Non vi odio, socialmente anzi vi appartengo, intellettualmente e politicamente vi contrasto. Lei comprenderà che ci possano essere case piene di libri e inquilini che la sera vanno a letto, presto o tardi, avendo letto in Kant che il legno storto dell'umanità non si può raddrizzare; e che per via di queste letture non si sognerebbero mai di vantare la loro dirittura morale e imporla agli altri. Con il mio attacco villano al professor Zagrebelsky e alla immensa platea di insigni blogger e redattori di casa editrice vi ho presentato il conto del vostro rancore facendovi da specchio con quello che amabilmente lei chiama “l'ampio mio grembo” (ma non faceva prima a darmi di ciccione?). L'ampio mio grembo infatti vi contiene tutti e 9.000, 12.000, 15.000, due milioni come al Circo Massimo se necessario; e vi contiene come moltitudine ipnotizzata dalla minoranza etica intransigente che lava i peccati degli altri e solo quelli, e solo quando il lavacro soddisfa l'interesse politico travestito da spirito civico.
Io non la seguirò nelle stanze da letto degli altri e non mi abbasserò per guardare nel buco della serratura. Sputtanate pure Berlusconi e il suo giro di amici e di amiche, continuate a farlo serenamente travestiti da agenti della legge e del comune senso del pudore. L'immoralista devoto che detesta l'aborto e la vostra sordità morale, che difende famiglia e matrimonio, che ride quando prendete la bandiera libertaria del preservativo, delle pillole che martoriano il corpo delle donne sotto l'insegna della loro libertà, che ha a cuore il buon trattamento degli embrioni e degli handicappati in stato vegetativo, che detesta il darwinismo eugenetico di nuovo di moda, quell'immoralista devoto non vuole mettervi addosso le manette che voi volete mettere al presidente del Consiglio per le sue cene private e i suoi sollazzi da trivio petroniano, vuole solo fare in modo che voi stessi sappiate chi siete. Perché il fanatismo morale obnubila ogni moralità, e prima di tutto l'autocoscienza morale.
Voi siete il buco e il guardone che se ne serve. Voi lavorate in uffici togati e in redazioni puritane e giacobine, luoghi dove i peccati si nutrono dell'incendio purificatore delle anime belle; e il vostro lavorio ha trasformato un generoso e demente errore di Berlusconi, una telefonata in Questura per risparmiarsi un altro miserabile scandalo e dare una mano a una ragazza scombinata dei nostri e soprattutto vostri tempi, in un capo d'accusa penale grottesco, la concussione; su quella base avete spiato, origliato, pedinato, fotografato e prodotto e diffuso, dopo mesi e mesi di morbosa inquisizione spagnola, il romanzo pornopolitico che demolisce il vostro nemico e il vostro paese, salvo l'imprevedibile reazione ribalda, indifferente o sottile di un popolo che vive di altri problemi e non condivide i vostri stati e pruriti di coscienza. La violenza con cui lei giudica “porcina e becca” la vita degli altri fa di lei, gentile professoressa del San Raffaele, l'ineffabile Università in cui convivono patti col diavolo, encomi luciferini all'uomo della Provvidenza e bestialità esistenzialiste di cui Croce, Gentile e Calogero riderebbero insieme a crepapelle, una erede mentale delle spie della Stasi.
Lei ci fa il complimento di definirci servi, e anche servi gratuiti, dunque titolari di una funzione enigmatica, lei dice. Ma non c'è alcun mistero. Se gli uomini liberi si comportano da servi, e spiano e giudicano e mandano dal buco della serratura, noi servi gratuiti prendiamo per un giorno il loro posto. Lei mi dà di Sofista, altro gran complimento. Saprà, oso sperare, che la sofistica e la democrazia ateniese sono compagni inseparabili, l'una senza l'altra sono inimmaginabili. Poi mi fa agostiniano, emulo del vescovo d'Ippona. Un altro bel complimento, perché nell'idea del peccato originale, aborrita da voi cattolici del pensiero debole, c'è tutto quel che serve per ricordare a voi e al coniatore di slogan Zagrebelsky che la mela fu mangiata “tutta per tutti”, e che la distinzione tra reprobi ed eletti, predestinata o no, è affare di una morale laica rigorosamente distinta dalla vostra legalità totalitaria e alla fine è affare di Dio e del suo verdetto.
Lei è una rigorosissima scristianizzatrice italiana, sotto le sembianze della polemica riformatrice contro i peccati della chiesa cattolica. Lei ha la libertà di parola e di azione, che ovviamente siamo tutti disposti a difendere, ma non è adatta, con tutto il Palasharp al suo seguito, a governare l'Italia. Siete unfit to lead Italy.
Leggi De Monticelli si domanda perché noi siamo servi (e gratuiti) di menzogna e immondizia
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