Infelicità, il tuo nome è donna

Giuliano Ferrara

L'associazione dei ginecologi inglesi ha stabilito che alle donne incinte bisogna dire questo: l'aborto è una pratica medicalmente meno pericolosa del parto. La distinzione relativista tra fatti e valori è un'importante acquisizione della cultura contemporanea, sia nel campo delle scienze umane sia in quello delle scienze naturali, ma qui si forzano parecchio le cose, e nella direzione dell'infelicità femminile. Può essere che in linea di fatto, mettendo da parte quel sostanziale attributo del benessere che è la coscienza umana dell'aver fatto la cosa giusta, un aborto opedaliero sia meno a rischio di un parto.

    L'associazione dei ginecologi inglesi ha stabilito che alle donne incinte bisogna dire questo: l'aborto è una pratica medicalmente meno pericolosa del parto. La distinzione relativista tra fatti e valori è un'importante acquisizione della cultura contemporanea, sia nel campo delle scienze umane sia in quello delle scienze naturali, ma qui si forzano parecchio le cose, e nella direzione dell'infelicità femminile. Può essere che in linea di fatto, mettendo da parte quel sostanziale attributo del benessere che è la coscienza umana dell'aver fatto la cosa giusta, un aborto opedaliero sia meno a rischio di un parto. Ma il concepito, di cui le linee guida della ginecologia inglese tacciono, è un fatto e un valore insieme, esattamente come lo è la donna. Che ora è incinta, ma è stata nelle condizioni del suo embrione, fu un giorno concepita per risiedere a tempo nel seno di una madre. E il concepito stesso potrebbe essere una concepita.

    Il rigetto del reale e del razionale,
    che è lo stigma della cultura abortista, fa della donna titolare di “diritti procreativi” un idolo di genere, una astrazione sociologica sconnessa dal complesso di relazioni discendenti e ascendenti che è connaturale alla persona umana, anche a quella di sesso femminile. Solo questo fatale errore, frutto di nebbia ideologica, può portare a negare che la distruzione del feto, eventualmente di una donna concepita, non ha relazione con la donna che concepisce insieme ad un uomo, e che da un maschio e da una femmina fu concepita. La sordità morale fa dell'aborto un crimine moderno (la questione penale è irrilevante di fronte a questa domanda tragica, e niente di penalmente coattivo la risolve). C'è sempre stato, l'aborto, ma non è stato mai socialmente e culturalmente legittimato. E precisamente in questo sta il crimine collettivo contro il quale noi cinici combattiamo.  

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.