La pochette verde del Cav.
Uscito dai fumi del malumore personale, pur sempre gravato di mille oscene imputazioni ma in sella al suo cavallo di governo, il Cav. si è presentato al voto sul federalismo municipale con la pochette verde nel taschino. La performance è di quelle gustose, perché la costituzionalizzazione della Lega nord, che ha e manterrà sempre certe sue caratteristiche eccentriche, legate alla retorica antiromana e al radicamento nel territorio che rappresenta, ma è diventata un motore di riforma e di saggia gestione della cosa pubblica, è un capolavoro politico tutto da attribuire a Berlusconi.
Leggi Il Cav. preme sugli stati generali, le disponibilità dei ministri e le riunioni tremontiane
Uscito dai fumi del malumore personale, pur sempre gravato di mille oscene imputazioni ma in sella al suo cavallo di governo, il Cav. si è presentato al voto sul federalismo municipale con la pochette verde nel taschino. La performance è di quelle gustose, perché la costituzionalizzazione della Lega nord, che ha e manterrà sempre certe sue caratteristiche eccentriche, legate alla retorica antiromana e al radicamento nel territorio che rappresenta, ma è diventata un motore di riforma e di saggia gestione della cosa pubblica, è un capolavoro politico tutto da attribuire a Berlusconi. Bossi alla lunga si è rivelato un leader padano e un leader nazionale, risolvendo in una cadenza fortunata la sua originaria ambivalenza, e la sua classe dirigente è unanimemente considerata più che dignitosa quanto a capacità amministrativa e sensibilità politica.
Il crogiolo bollente che ha espresso questa ennesima, ma felice, anomalia italiana si è risolto in un arricchimento e accrescimento delle basi democratiche dello stato, con una variante riformista che riscuote approvazione, sia pure con qualche riserva, in ogni settore politico e istituzionale. Se non fosse vero, il capo dell'opposizione di centrosinistra, che è se non sbagliamo Bersani, non starebbe lì a corteggiare i leader leghisti dal mattino alla sera; e il loro rapporto con chi incarna l'unità nazionale, Giorgio Napolitano, non sarebbe politicamente così solido, festeggiamenti delle grandi ricorrenze unitarie a parte. La Lega è ancora un partito anomalo, ma è dalla somma delle diverse e pazze anomalie che si sta selezionando un vero progetto e un orizzonte responsabile per questo paese. I tromboni che hanno indicato nell'alleanza Bossi-Berlusconi un pericolo per la patria adesso hanno di che meditare sul suono stridulo dei loro ottoni.
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