Ecco il nuovo modello d'attore che fa impazzire le criticone hollywoodiane

Mariarosa Mancuso

La boccuccia a cuore dipinta con il rossetto, capelli più arruffati dei serpenti che ornavano la testa di Medusa, un collettino di pelliccia. E' Sean Penn nell'ultimo dei suoi travestimenti, mentre gira “This Must Be the Place”, il film internazionale di Paolo Sorrentino. Si traveste, per una giusta causa, anche Daniel Craig. L'uomo, per intenderci, che secondo i fan (senza dubbio tutti maschi) non era abbastanza bello per la parte di James Bond. Sgomina tutti il solito primo della classe James Franco.

    La boccuccia a cuore dipinta con il rossetto, capelli più arruffati dei serpenti che ornavano la testa di Medusa, un collettino di pelliccia. E' Sean Penn nell'ultimo dei suoi travestimenti, mentre gira “This Must Be the Place”, il film internazionale di Paolo Sorrentino. La trama ha a che fare con ex nazisti e rock star al capolinea (sembra che abbia fatto da modello Robert Smith dei Cure). Le immagini fanno somigliare terribilmente l'attore al Frank-N-Furter di “The Rocky Horror Picture Show”, travestito della Transilvania con calzoncini di pelle nera, catene e stivaletti. Si chiama Gothic Rock, sicuro. Ma un conto è stare con gli occhi bistrati in palcoscenico, un conto esibire l'eye-liner sfatto in primissimo piano.

    Si traveste, per una giusta causa, anche Daniel Craig. L'uomo, per intenderci, che secondo i fan (senza dubbio tutti maschi) non era abbastanza bello per la parte di James Bond. Compare in uno spot inglese sul tema delle pari opportunità, visto proprio nel giorno in cui il presidente Napolitano dichiara, se non è una brutta sintesi d'agenzia: “Le donne hanno il dovere di esigere rispetto” (ascoltata la parola dovere, pronunciata da un uomo, una donna almeno l'8 marzo dovrebbe dire “no” come riflesso condizionato). Craig si presenta con gli orecchini e il girocollo di perle, il vestitino stampato, una parrucca che si toglie quasi subito, restando però sui tacchi. La voce fuori campo di Judi Dench – il suo capo M nelle pellicole con James Bond – elenca la percentuale delle donne che hanno paura quando camminano per strada e quella delle donne che hanno paura quando tornano in famiglia.

    Sgomina tutti il solito primo della classe James Franco, fotografato qualche mese fa sulla copertina della rivista Candy – specializzata in travestitismo e altri divertimenti non solo guardarobieri – truccato chignonato e ingioiellato come una diva. Ombretto turchese sugli occhi, rossetto in doppio strato, ciglia finte modello ventilatore, pendenti neri a forma di cuore, collana massiccia, tailleur nero e guanti neri, sigaretta in mano da femme fatale come al cinema non ne esistono più. In buona posizione sta Jude Law in “Rage”, il film sulla moda girato da Sally Potter con il telefonino: lui ha la parte della modella, facciamo fatica a riconoscerlo, anche la voce non tradisce. Più facile mimetizzarsi nei vestitini a fiori per l'efebico Cillian Murphy: il film era “Breakfast on Pluto” di Neil Jordan, che già aveva turbato i sonni e l'eterosessualità di molti maschi nella scena clou di “La moglie del soldato”. Erano assai carini e sexy anche Johnny Depp in “Prima che sia notte” e John Travolta con gli abitini da cicciona in “Hairspray”. Il modello con camicetta accollata, occhiali e gonna sotto il ginocchio – tipo Tootsie o Mrs. Doubtfire – non lo prendiamo neppure in considerazione.