Not in my name, please

Giuliano Ferrara

Not in my name, non a nome mio. Pannella e Bonino, in sit in permanente, mi hanno, spero ironicamente, indicato come testimonial ateo-devoto (trallallero-trallallà) della loro campagna contro la “legge empia” firmata dal serio Raffaele Calabrò. Uso lo slogan pacifista per dichiarare guerra (trallallero-trallallà) a chiunque sia tanto spudorato da farmi forzatamente convergere, sia pure virtualmente, con il partito del diritto di morire.

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    Not in my name, non a nome mio. Pannella e Bonino, in sit in permanente, mi hanno, spero ironicamente, indicato come testimonial ateo-devoto (trallallero-trallallà) della loro campagna contro la “legge empia” firmata dal serio Raffaele Calabrò. Uso lo slogan pacifista per dichiarare guerra (trallallero-trallallà) a chiunque sia tanto spudorato da farmi forzatamente convergere, sia pure virtualmente, con il partito del diritto di morire. Non perché non rispetti le opinioni degli altri, è che semplicemente quelle opinioni non le condivido, come è noto; e non ho minimamente cambiato idea. In un nuovo caso Englaro, porterei di nuovo la mia bottiglietta d'acqua disperata sul sagrato del Duomo. Penso che la via della legge, lastricata di buone intenzioni e ponderata da vescovi e parlamentari di cui in linea di principio mi fido, sia contraddittoria e inefficace. Ho spiegato perché questa è la mia ferma convinzione, ma da subito, da quando partì l'idea stessa della legge.

    Ripeto che per me il conflitto intorno alla ragazza disabile spenta a Udine da mano ideologica, come era avvenuto per Terri Schiavo, era tra carità e diritto. Essendo dati acquisiti la libertà di cura e l'autonomia della persona, cose diverse dall'autodeterminazione che è proclamazione – quella sì empia – di radicale immanentismo e di transumanesimo. Penso che il diritto debba tenersi alla larga dalla zona grigia, tra vita e morte, in cui si decidono i destini personali finali, che vanno affidati come sempre è stato alla imperfetta ma santa interazione di individuo e comunità. Posso sbagliare, ma la legge mi sembra  portatrice di guai seri. Punto.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.