Sono i cristiani i più perseguitati nel mondo

Alberto Mucci

Un nuovo rapporto dell'organizzazione britannica Aiuto alla chiesa che soffre, istituzione che si occupa dell'aiuto ai cristiani perseguitati, ha reso noto che il 75 per cento delle persecuzioni sono contro fedeli cristiani. Il rapporto, dal nome "Persecuted and Forgotten?",esamina le condizioni dei fedeli in trentatré paesi scelti “sia per inglobare le diverse realtà che i cristiani devono affrontare che per l'importanza politica di alcuni di essi”.

    Un nuovo rapporto dell'organizzazione britannica Aiuto alla chiesa che soffre, istituzione che si occupa dell'aiuto ai cristiani perseguitati, ha reso noto che il 75 per cento delle persecuzioni sono contro fedeli cristiani.

    Il rapporto, dal nome "Persecuted and Forgotten?",esamina le condizioni dei fedeli in trentatré paesi scelti “sia per inglobare le diverse realtà che i cristiani devono affrontare che per l'importanza politica di alcuni di essi”. La definizione di persecuzione adottata dall'organizzazione prende in considerazione solo gli atti alla cui basi ci sono dimostrabili motivi di intolleranza religiosa. “Una scelta operata per evitare accuse di faziosità”, ha detto John Pontifex, portavoce di Aiuto alla chiesa che soffre.

    Secondo questa definizione i paesi in cui le condizioni di vita per i fedeli sono le più difficili sono Cina, Iran, Corea del nord e Arabia Saudita. "Persecuted and Forgotten?" non è il primo rapporto ad evidenziare il trattamento operato ai danni dei cristiani in questi paesi. Tuttavia, il risultato più preoccupante del rapporto è la scoperta che in ventidue dei trentatré paesi esaminati l'oppressione nei confronti dei cristiani è in aumento.

    Il medio oriente e il nord Africa sono le aree più a rischio, gli attacchi ai Copti degli ultimi mesi in Egitto hanno provocato più di cinquanta morti e situazioni simili si riscontrano in molti paesi dell'area. Pontifex ha spiegato che sempre più spesso i cristiani in medio oriente “sono considerati come degli occidentali. Non riuscendo ad attaccare l'occidente direttamente, le aggressioni sono rivolte a cristiani connazionali”. In un recente intervento alla comunità di Sant'Egidio, l'arcivescovo di Mosul, Monsignor Basile Casmoussa, ha evidenziato che “i cristiani in Iraq sono sempre più spesso associati con gli invasori americani e per questo aggrediti”.

    La relazione della charity inglese attesta anche lo sviluppo di un nuovo tipo di persecuzione consolidatosi in paesi come il Venezuela, lo Zimbabwe ma anche Israele. Il rafforzamento dei nazionalismi, basati su un elemento ideologico o religioso, hanno contribuito all'erosione dei diritti delle minoranze religiose incluse quelle cristiane.

    Non è esente dalle critiche neanche il governo inglese. Ann Widdecombe, un ex deputato conservatore da una settimana a questa parte inviata speciale per la charity inglese, ha messo in evidenza l'inconsistenza del governo anglosassone. “Westminister”, ha detto Widdecombe, “si sforza di proteggere i diritti delle minoranze in Inghilterra ma si gira dall'altra parte quando si tratta di difendere i diritti dei cristiani oltremare”.