Piovono blogger in Vaticano, ecco i temuti watchdog delle gerarchie

Paolo Rodari

C'è grande fermento sotto il cielo della multimedialità vaticana. Non solo oggi l'Osservatore Romano mette in rete il suo nuovo sito web: “Pubblichiamo quello che gli altri ignorano e ignoriamo molto di quello che gli altri pubblicano”, si legge nella home bianca e gialla (i colori ufficiali). 

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    C'è grande fermento sotto il cielo della multimedialità vaticana. Non solo oggi l'Osservatore Romano mette in rete il suo nuovo sito web: “Pubblichiamo quello che gli altri ignorano e ignoriamo molto di quello che gli altri pubblicano”, si legge nella home bianca e gialla (i colori ufficiali). Non solo un nuovo portale vaticano nascerà presto, nel tentativo di accorpare tutto il settore news (Osservatore, Radio Vaticana e agenzia Fides) garantendo a ognuno “autonomia e individualità”. C'è di più. Ed è l'arrivo, previsto per il 2 maggio, di 150 blogger entro le mura leonine. Convocati per la prima volta dalla Santa Sede per “favorire un dialogo con i rappresentati della chiesa, condividere esperienze e capire meglio le esigenze di questa comunità”. Insomma, per parlare. Promotori dell'iniziativa il cardinale Gianfranco Ravasi e l'arcivescovo Claudio Maria Celli, coraggiosi nel chiedere il confronto con un mondo, quello dei blogger, che spesso più dei media tradizionali svolge il ruolo non sempre gradito di watchdog della vita della chiesa.

    Ci sarà l'americano Rocco Palmo, che su Whispers in the Loggia segue le gerarchie statunitensi in ogni movimento. Spesso anticipa nomine di peso, un esercizio non sempre gradito. C'è Antonio Spadaro, firma di prestigio della Civiltà Cattolica, che su Cyberteologia indaga sull'“intelligenza della fede al tempo della rete”. Poi ci sono Thomas Peters che guida American papist, una comunità di “patrioti americani” che crede che “la nostra comunità sia fondata sul bene e sulla verità”, due cose per le quali “vale la pena combattere”. Aldo Padovan di Katholisches , blog che dà conto un po' di tutto, chiesa tedesca e austriaca in particolare. Tanti anche i blogger non specializzati in cose vaticane: Luca Sofri (wittgenstein e ilpost), Piovono rane di Allesandro Gilioli, Marco Freccero col suo Caravanserraglio digitale. Chi? Marco Freccero, “garzone, aiuto magazziniere, magazziniere, operaio, finché non incontro sulla mia strada il Web”.

    Oltre Tevere sono arrivate circa 750 richieste di partecipazione. Diversi i delusi. Tra questi Francesco Colafemmina di Fides et Forma: “Naturalmente, nonostante la richiesta inviata per tempo, non sono stato inserito nella lista dei blogger invitati. Non avevo dubbi… Anche se il difficile processo di selezione è stato guidato apparentemente dalla sorte, è quantomeno curioso che nessun blogger di area tradizionale sia stato inserito nell'elenco, tranne le positive eccezioni di Le Forum Catholique di Xavier Arnaud, e di Paix Liturgique con Guillaume Luyt, cui faccio i miei migliori auguri per l'incontro”.

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