Peccato per il libro che santificava Ciancimino jr, con prefazione di Ingroia

Marco Pedersini

Chissà che colpo al cuore dev'essere stato, per Maurizio Torrealta, scoprire dell'arresto di Massimo Ciancimino, nel pomeriggio di giovedì. Il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo è accusato di calunnia aggravata a carico dell'ex capo della polizia, Gianni De Gennaro. Avrebbe falsificato il noto pizzino, architrave della teoria della trattativa tra mafia e stato, che suo padre si sarebbe autospedito il 30 ottobre 1990.

    Chissà che colpo al cuore dev'essere stato, per Maurizio Torrealta, scoprire dell'arresto di Massimo Ciancimino, nel pomeriggio di giovedì. Il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo è accusato di calunnia aggravata a carico dell'ex capo della polizia, Gianni De Gennaro. Avrebbe falsificato il noto pizzino, architrave della teoria della trattativa tra mafia e stato, che suo padre si sarebbe autospedito il 30 ottobre 1990. Ciancimino jr è stato arrestato sull'autostrada del Sole, tra Parma e Fidenza, mentre veleggiava con moglie e figlio verso una Pasqua a Saint Tropez.

    Un vero peccato perché poco dopo Fidenza, all'autogrill di Fiorenzuola, Massimo Ciancimino avrebbe potuto di certo procurarsi l'ultimo libro di Torrealta, “Il quarto livello”, sottotitolato: “La prima inchiesta sul livello più alto della trattativa tra stato e mafia. Da un elenco firmato da Vito Ciancimino, che li accusa di essere i grandi burattinai italiani, uomini delle istituzioni e dei servizi sui cui atti nessuno aveva ancora fatto chiarezza”.
    Ora che la scientifica ha dimostrato che il nome di De Gennaro è stato aggiunto con un'operazione da copisteria, le quasi trecento pagine scritte con grande precisione da Torrealta, pubblicate mercoledì, hanno tutto un altro sapore. Chissà cosa ne sarà del “signor Franco” che trattava con i corleonesi, che non veniva mai perquisito negli aeroporti, che poteva fornire passaporti a chiunque, che aveva intimato a Massimo Ciancimino di non fare mai il nome di Silvio Berlusconi in sede processuale.

    Un vero peccato, poi, che il compito ingrato di arrestarlo sia toccato all'autore della prefazione del libro, il sostituto procuratore di Palermo Antonio Ingroia. Lui, che sui Ciancimino ci indaga da anni, era stato accorto, come se sapesse già dei risultati a cui era arrivata la scientifica: “E' bene che il lettore sappia che le ricostruzioni e interpretazioni sul ‘Quarto livello' derivano tutte dalle dichiarazioni di Massimo Ciancimino e da un appunto presentato da lui stesso, e che nulla di tutto ciò, secondo le sue stesse dichiarazioni, è frutto di sua conoscenza diretta, bensì derivata dal padre Vito”. “Se, come giustamente diceva Falcone, è un abbaglio parlare di mafia strutturalmente subordinata alla politica, ancora più sbagliato sarebbe ipotizzare un livello, superiore al ‘livello politico' e a quello ‘militare', individuato in un sommo direttorio affollato da uomini degli apparati dello stato, più o meno ‘deviati'”, continuava Ingroia.

    Invece, qualche mese fa il pm palermitano, si era posto meno scrupoli nell'abbandonarsi a una presa di posizione a favore di Ciancimino jr. Nel capitolo “Padri e figli” del suo libro “Nel labirinto degli dei” (Feltrinelli, 2010), raccontava: “Dal primo incontro ho capito che Ciancimino jr era fatto di tutt'altra pasta. Tanto il padre era ombroso, tanto il figlio Massimo è gioviale. Non ho mai visto il padre abbandonare l'espressione adirata”. Massimo “non è certo attaccato alla cultura dell'omertà. Il suo problema, semmai, è l'opposto: quello di parlare troppo, preferibilmente con i giornalisti, specie dei suoi interrogatori, per i quali è tenuto a rispettare la segretezza”. Per Ingroia, Massimo Ciancimino è “molto ‘americano', uomo dei media e per i media, nel bene e nel male.

    E per una metamorfosi mediatica, oggi il figlio di Ciancimino è arrivato a diventare quasi un'icona dell'antimafia”. Erano in molti, infatti, a contendersi le sue rivelazioni, tra lo studio di “Annozero” e il palco del Festival del giornalismo di Perugia – dove, neanche una settimana fa, Ciancimino stuzzicava il pubblico raccontando le trame di “san Gennaro”.