Pasque libertine

Alberto Arbasino

Alle pedofilie infantili ecclesiastiche ci si sottrasse comunque, un'ottantina d'anni fa. Si ricordano forse ancora i preti più baldanzosi, con nomi (di fantasia) che diventavano tiritere per mettere in guardia i più piccoli: Don Pedoni, che è uno dei buoni, Don Ferrari, che è uno dei cari… Uno professore di latino nelle scuole, l'altro con la porta della chiesa proprio davanti a un'impresa di tinteggiature diretta dall'ultimo sindaco socialista di Voghera prima del fascismo.

    Alle pedofilie infantili ecclesiastiche ci si sottrasse comunque, un'ottantina d'anni fa. Si ricordano forse ancora i preti più baldanzosi, con nomi (di fantasia) che diventavano tiritere per mettere in guardia i più piccoli: Don Pedoni, che è uno dei buoni, Don Ferrari, che è uno dei cari… Uno professore di latino nelle scuole, l'altro con la porta della chiesa proprio davanti a un'impresa di tinteggiature diretta dall'ultimo sindaco socialista di Voghera prima del fascismo.

    Non si salvava invece nessun ragazzino da un cinema per bimbi solo con film classificati “per tutti” dalle Cineteche vaticane. E infatti ci si andava solo con le mamme. Ma sui vent'anni, tutto cessò come per incanto. Incominciarono le tentate seduzioni stradali da parte di bellissimi soldati tedeschi, brasiliani, indiani sikh, e vari successivi occupanti per le vie di Voghera. Ma non ne approfittai. Peccato?

    Incresciosamente, invece, non appena a Roma, in un mini-appartamento, mentre la portinaia faceva le pulizie, irruppe prepotente un reverendo in borghese, già precettore di un mio compagno di nobile schiatta. E senza pudore, gridando “sveglia sveglia, dormiglione!”, infilò il braccio sotto le coperte per palpare la “morning erection”. Venne scacciato. Non si vide più.

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    Promemoria (invece) per un progetto Festival Pasquale di musica sacra e artisti di strada di Voghera.
    Ça va sans dire, la solita Notte Bianca non-stop con Requiem verdiano e Nona beethoveniana e Quattro stagioni in Duomo e nella piazza antistante, e improvvisazioni dal Mahabharata sul territorio, dagli spazi davanti all'ex cinema Popolare agli spiazzi già ferroviari dietro le scuole De Amicis.
    Nelle rispettive abbazie e basiliche, presentazione delle Ultime Dieci Parole Famose dei SS. Pietro e Paolo, SS. Michele e Raffaele arcangeli, S. Francesco e Santa Chiara d'Assisi, S. Benedetto, S. Giorgio Martire, S. Sebastiano Martire, Santa Rita da Cascia, S. Maurizio Martire, Santa Rosa da Siracusa e da Lima, Santa Agata di Catania, Santa Lucia vergine e martire, e i venerati SS. Policarpo, Dionigi, Pancrazio, Cipriano, Martino, Cristoforo… E ovviamente San Bovo, tradizionale patrono di Voghera e delle sue fiere agricole o del bestiame.
    Porte aperte su una filiera di spazi disagiati e degradati (e anche in mondovisione), con le orchestre filarmoniche di Bressana Bottarone, Mezzana Rabattone e Mornico Losana e Salice Terme in calibrato equilibrio fra Zoccolo Duro e Avanguardia.
    Un'agape naturalmente fraterna diffusa sul territorio con testi originali e integrali proposti da cenobi preferibilmente sofferenti per guai e disastri recentissimi. Integrazioni e assimilazioni tra basi haitiane, ivoriane, siriane, afgane, tunisine, irakene, palestinesi, giapponesi, musulmane, cristiane, ebraiche, maronite, ortodosse, scismatiche, eccetera. Tutto promosso e sovvenzionato da una generosa mecenatessa, la Zolfanelli, già celebrata da Bontempelli per i suoi acuti e puntuali interventi telefonici in favore dell'integrazione.
    Per giovani e anziani di tutte le età, gli antichi e sempre nuovi giochi non più drammatici ma ormai giocosi che si svolgevano un secolo fa al cospetto degli Arcipreti fra i vegliardi ecclesiastici allontanati dalle carriere episcopali perché sospetti di Modernismo: Dire, Fare, Baciare, Lettera, Introspezione, Testamento.

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    Circa la confessione, potrà apparire uggiosa e soporifera l'abituale pratica burocratica della conferma formale di tutti i dati contenuti nelle dichiarazioni precedenti dei vari decenni. Naturalmente, se si crede (come me) perfino a Renzo e Lucia, oltre che alla Traviata, alla Carmen, alla Butterfly, a Tristano e Isotta, si è naturaliter propensi a credere tutto anche nelle aree teologiche. Ovviamente, non si è mai ucciso o ferito neanche una gallina. Mai mentito o detto parolacce se non “stronzo” agli stronzi. Mai rubato, neanche un pennino. Commettere adulterio? Un'idea ridicola: nei locali, nei bagni, nelle discoteche frequentate da ortodossi balcanici, i rivali si eliminano spesso a coltellate, soprattutto nel caso di coppie formate lì la sera stessa. Ma (citando la Treccani) “non concupire la casa e la moglie e il servo e la serva e l'asino e il bue del tuo vicino” evoca una Natura piuttosto bucolica alla Carracci-Poussin, mentre il culetto del piccino che viene contemplato malgrado la frequenza statistica. Per le saghe di gruppo tra scolaretti, saranno rituali di passaggio in qualunque società antica e moderna. La masturbazione solitaria, invece, dev'essere peccaminosa e triste. Nelle tradizionali saune tedesche e americane, poi, chi appura se il giovanotto che ti tampina è “d'altri”? E nei bagni cupi turchi ottocenteschi, a Costantinopoli?
    Per i più bei momenti di sigari e sigarette e droghine e cocktails e brevi incontri di simpatico sesso spontaneo e anonimo, la dolce vita è cessata da decenni. Rimembranze sempre più confuse, forse che sì o forse che no. Confessare lontane gite in macchine, ove il pompino o più pompini erano componenti non fondamentali ma gradevoli? Qui si entra nel girone delle care memorie, piuttosto. Nostalgia.

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    In tutto il gigantesco polverone teologico
    poi opprimente nei secoli dei secoli, e privo di risposte basiche e bibliche del tipo “sì sì, no no” senza troppi se ma, la curiosità elementare viene incoraggiata dalle periodiche mode dantesche: l'Aldilà è lo stesso descritto dalla Divina Commedia e popolarizzato da Benigni? E sennò, che strutture avrebbe? Sono stati prodotti soddisfacenti modelli alternativi? Vi si giunge – come in tutti i necrologi del Corriere – salendo serenamente al Cielo? Ma in che età? Questo è fondamentale, e solitamente trascurato, giacché se “ogni passione è spenta” a causa di tarda età, tutto bene.
    Se invece vi si accede non vecchierelli canuti e stanchi, bensì nella migliore forma attraversata dalla dolce vita, allora – direbbe qualunque sora Cecia – “so' cazzi”.
    E che persone vi si ritrovano, fra i cori degli angeli full time lassù? Gente interessante, intrigante, graffiante demoralizzante, deprimente e forse “rompi” per i vecchietti non privi di qualità?
    Non somiglierà, il terribile Aldilà, a qualche tremenda piazza romana strapiena di pellegrini e turisti e gruppi e ambulanti e accattoni nei giorni di festa?

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    Vischiosità della libido, Periodi di latenza, Defusioni delle pulsioni, Bisogni di punizioni, Deficit di condensazioni, Narcisismi primari e secondari, Identificazioni proiettive, Depressioni anaclitiche, Coazioni a ripetere stronzate. Scene originarie o coatte di seduzione anale, vaginale, orale e nasale, Piacere d'organi isterogeni anteriori e posteriori, Omogeneizzazione delle accoglienze, Aggravamento dei soccombenti, Perturbamento dei corrigendi, Afflizioni per scompiglio…
    Per tutte queste ed altre sindromi, i più autorevoli discepoli di Ernst e Thomas Bernhard scoraggiano le sedute psicoterapiche. Prescrivono invece lunghi trattamenti con somministrazione quotidiana di gocce minime, con sorveglianza assidua dell'erotismo uretrale, e una prevista reazione terapeutica negativa ad ogni elaborazione secondaria alla scissione dell'Io.

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    No. No, e poi no, secondo la Zolfanelli. Sempre più sponsor generosa e assidua di comunità fraterne, agapi inserite, cenobi integrati senza pregiudizi fra i terremotati, gli alluvionati, i bombardati e mitragliati, i carcerati e detenuti, i radioattivi. Contro ogni isolamento, emarginazione, segregazione, ghettizzazione, demarcazione, frontiera, barriera, confine, limite. Come una volta, quando i bimbi della scuola inglese cantavano le lodi della sua larghezza: “Broad of body and broad of mind, Broad before and broad behind”… E ora, impegnatissima nell'integrare e omologare i tunisini e i rom sul nostro territorio. Senza barre di frontiera.
    No e poi no, inoltre, a una contaminazione fra le sue manifestazioni rigorosamente liturgiche e no-profit, e le iniziative di sfruttamento economico nascenti intorno al progetto “Voghera Nera”. Una produzione di “noir” suddivisa tra successi e bestseller dai titoli prevedibili. Delitto gotico a Voghera… Un enigma di nicchia a Voghera… Un commissario migrante a suo agio a Voghera… Più commissari a Voghera… Un serial killer in scarpe di felpa a Voghera … Strage neogotica nella Voghera storica… Massacri ed eccidi “fantasy” a Voghera… Giallo e noir sulle streghe di Voghera… Una carrellata di contaminazioni e provocazioni a Voghera…
    No. Anche perché è già pronto, lì subito, quel “filone da ombrellone” che tanti anni or sono forniva “evasione” alle giovani mogli al mare coi bambini, alle dattilografone indipendenti e non più giovanissime, ai gagà estivi con l'automobile magari scoperta. E lì, nel filone, orzate, martini, collane, commendatori, scarpe bianche, “Sogno, sogno”, rotonda sul mare, ciaff-ciaff di ondate nel plenilunio, “Illusione, dolce chimera sei tu”, “Polvere di stelle” senza sottintesi circa polverine…
    Tutto abrogato, sotto gli ombrelloni. Nostalgia! Villaggi rustici, cucine con mangiarini, babbi e mamme con malattie indimenticabili, nonni e nonne e zie con malanni e acciacchi e infermità indelebili, frittatine e agonie e selvatichezze molto leggendarie a scopi speculativi: correre fra gare e presentazioni e premi, girare fra probabili utenti, blandire giurie, assessorati, comitati, organizzazioni, associazioni, enti locali… Passare poi all'incasso? Figurarsi la Zolfanelli.