L'antiberlusconismo fa impazzire, ma è qualcosa da cui si può guarire
L'antiberlusconismo che fa impazzire. E' quello che assegna alla persona e alla personalità di un uomo la causa prima, se non l'unica, dei presenti mali italiani. Ma Berlusconi non nasce dal nulla, e quando non governerà più, la maggior parte dei problemi non saranno diversi da quelli che ci assillano oggi (tasse, servizi pubblici, amministrazione, degrado ambientale, crisi dell'istruzione, integrazione degli immigrati ecc.). Ma l'antiberlusconismo ha deciso che quell'uomo è solo un delinquente e con i delinquenti, a rigore di logica pratica, non c'è altro rimedio che chiamare i carabinieri e la polizia.
Leggi Il “degenerato” Berardinelli spiega agli "Stronzetti di Sinistra" del Fatto perché scrive ancora - Leggi Lo Stronzetto di Sinistra di Stefano Di Michele
1. L'antiberlusconismo che fa impazzire. E' quello che assegna alla persona e alla personalità di un uomo la causa prima, se non l'unica, dei presenti mali italiani. Ma Berlusconi non nasce dal nulla, e quando non governerà più, la maggior parte dei problemi non saranno diversi da quelli che ci assillano oggi (tasse, servizi pubblici, amministrazione, degrado ambientale, crisi dell'istruzione, integrazione degli immigrati ecc.). Ma l'antiberlusconismo ha deciso che quell'uomo è solo un delinquente e con i delinquenti, a rigore di logica pratica, non c'è altro rimedio che chiamare i carabinieri e la polizia.
Una volta la sinistra diceva che la soluzione non è mettere in carcere chi delinque, perché “il problema è a monte”, il problema è sociale: invece di sorvegliare e punire chi non rispetta le leggi e le regole, si deve riformare o rivoluzionare la società, che è causa di tutto. Oggi invece la sinistra ha prodotto l'Autorevole Imbecille, il quale di società italiana non sa niente, si sente al di sopra di tutto e (a rigor di logica) mette in agenda il colpo di stato rivoluzionario contro i delinquenti che occupano il Parlamento invocando l'intervento delle forze dell'ordine.
Neppure l'Imbecille di sinistra è nato dal nulla. Da che cosa è nato? E' nato, nacque, dal marxismo teorico (teorico!) che, a quei tempi e fino a ieri, ha fatto sembrare intelligenti e temibilmente logici degli imbecilli. Ora l'Imbecille è nudo e le sue sparate appaiono a tutti come sparate… Un momento! Dimenticavo. Di Imbecilli modesti che vanno dietro all'Imbecille ambizioso ce ne sono sempre molti. Non li si deve, non li si può, mandare in manicomio. Anche in questo caso “il problema è a monte”, comunque si chiami quel monte.
2. Dall'antiberlusconismo si può anche guarire. La cosa succede quando lo sguardo si sposta dall'albero alla foresta e l'intensa volontà di abbattere l'avversario politico diventa coscienza delle responsabilità comuni, della comune storia e antropologia degli italiani.
Mi pare che una piccola grande cosa sia accaduta nell'articolo di Curzio Maltese sul Venerdì di Repubblica del 15 aprile. Maltese è di solito pugnace e iperteso, un vero combattente di prima linea. Ma la lettura del libro “L'umiltà del male” di Franco Cassano gli ha fatto un certo effetto. Scrive ora Maltese: “Non sappiamo quale sarà e se ci sarà un leader dell'opposizione capace di mandare a casa Berlusconi e di cominciare un'altra storia italiana (…) L'unica cosa certa è che dovrà avere una qualità rara fra i politici italiani, soprattutto a sinistra: l'umiltà. Quella vera, non quella finta, esibita dal narcisista. L'umiltà di voler capire perché l'Italia si è ridotta così e dove la sinistra ha sempre sbagliato”. Questo è l'incipit. La clausola suona così: “Si può aspettare che il potere attuale finisca per disavventure giudiziare o per raggiunti limiti d'età o per un cambio improvviso degli umori collettivi. Ma sarebbe una vittoria di Pirro e poi ne arriverebbe un altro, forse perfino peggiore. L'unica strada per il cambiamento, è tornare a essere umili, guardare agli italiani come sono e non come li vorremmo”.
Dunque: fine della “differenza antropologica” fra chi vota per il centrodestra e chi per il centrosinistra. L'uscita di scena di Berlusconi non è né sarà l'avvento di “un'altra Italia”. L'Italia è questa, non da ora. Forse è la stessa da mezzo secolo o da vari secoli. Dobbiamo ancora capirla. Nonché (se ci riesce) farla capire agli stranieri.
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