Amara da bere
Sorpresa a Milano, Moratti insegue Pisapia. A Napoli scompare il Pd
Il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia (48 per cento) supera nei consensi il sindaco uscente del centrodestra Letizia Moratti (41,6 per cento) e conquista il ballottaggio a Milano. Doppia sorpresa negativa per Silvio Berlusconi. Pisapia non solo si giocherà il secondo turno, ma ha preso più voti di Moratti in un contesto in cui il centrodestra non brilla nemmeno nel resto dei comuni e delle province considerate terreno di facile conquista o di placida riconferma. Ballottaggio non entusiasmante a Napoli tra Gianni Lettieri (Pdl) e Luigi De Magistris (Idv) e un considerevole arretramento a Cagliari, che ieri sera sembrava destinata al secondo turno.
Il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia (48 per cento) supera nei consensi il sindaco uscente del centrodestra Letizia Moratti (41,6 per cento) e conquista il ballottaggio a Milano. Doppia sorpresa negativa per Silvio Berlusconi. Pisapia non solo si giocherà il secondo turno, ma ha preso più voti di Moratti in un contesto in cui il centrodestra non brilla nemmeno nel resto dei comuni e delle province considerate terreno di facile conquista o di placida riconferma. Ballottaggio non entusiasmante a Napoli tra Gianni Lettieri (Pdl) e Luigi De Magistris (Idv) e un considerevole arretramento a Cagliari, che ieri sera sembrava destinata al secondo turno. L'effetto della campagna elettorale che si era aperta a Milano con il manifesto “via le Br dalle procure”, giocata in prima persona e con toni di inusitata durezza dal Cavaliere, non è stato affatto positivo.
La Lega (in leggera flessione a Milano e non solo) ha già iniziato a manifestare nervosismo nei confronti dell'alleato berlusconiano ammettendo che “da quelle parti si sono fatti troppi errori”. Il partito di Bossi, che arretra di 3 punti a Milano e non brilla nemmeno nella roccaforte di Varese, sembra reggere soltanto dove non si è presentato con il Pdl (per esempio nei comuni minori di Rho e Gallarate). Ma se il Pdl è rimasto frastornato dal risultato milanese (“francamente non ce lo aspettavamo”, ha ammesso il coordinatore Denis Verdini) il Pd ride poco. Al momento in cui questo giornale va in stampa, a Bologna il candidato democrat, Virginio Merola, sembra indirizzato alla vittoria, ma soffre (50,8 per cento) contro il candidato leghista del centrodestra Manes Bernardini (30,1 per cento). Il Pd è, inoltre, escluso dal ballottaggio di Napoli che – salvo sorprese notturne nello spoglio delle schede – sarà tra il candidato del Pdl Gianni Lettieri (38,3 per cento) e il dipietrista Luigi De Magistris (26,8 per cento). Mario Morcone, il prefetto candidato dal Pd a Napoli, ieri notte era ancora fermo al 20 per cento. Fra le principali città coinvolte in questa tornata elettorale, il partito di maggioranza relativa del centrosinistra conquista un successo rotondo a Torino, con Piero Fassino: ha vinto al primo turno con il 56,7 per cento dei voti contro Michele Coppola del Pdl (27,3 per cento). Nel complesso il Terzo polo si mantiene sui risultati storici dell'Udc (scarsamente apprezzabile l'apporto dei finiani di Fli): 5,5 per cento a Milano; 4,8 a Torino; e un più ragguardevole, e spendibile al ballottaggio, quasi 10 per cento a Napoli.
Nel capoluogo campano, così come a Milano, centrosinistra e centrodestra hanno cominciato a corteggiare il polo di Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini. E all'interno del partito finiano cominciano a segnalarsi cedimenti e spaccature. “Ovviamente voteremo per il centrodestra”, ha detto Aldolfo Urso smentendo le dichiarazioni del vicepresidente Italo Bocchino, che aveva detto invece: “E' la fine del berlusconismo”. Nel complesso, tra le formazioni minori, si segnala un'avanzata del movimento di Beppe Grillo per la prima volta significativa (3,3 per cento a Milano e 9,5 a Bologna), mentre a sinistra sono i candidati più radicali della coalizione a emergere alla testa dei moderati pd: il vendoliano Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli.
La contesa si restringe, e si inasprisce, adesso su due sole città: Milano e Napoli. Già simbolo di queste elezioni per l'impegno profuso in campagna elettorale da Berlusconi, le due città al ballottaggio lo sono persino più di prima. I due candidati del centrodestra, Letizia Moratti e Gianni Lettieri, hanno raccolto meno consensi delle liste che li sostenevano. Un dato che rischia di penalizzarli entrambi al secondo turno per la mancanza dell'effetto “traino”. Tuttavia è il sindaco uscente di Milano a rischiare di più trovandosi – a differenza di Lettieri – già superata dallo sfidante Pisapia. L'attenzione degli osservatori è puntata sul Terzo polo. Come si orienteranno gli elettori di Fini e Casini? Nessuno è in grado di spiegare qui e ora la dinamica dei flussi elettorali, ma è possibile prevedere quali indicazioni di voto saranno date dal Terzo polo ai propri elettori. All'interno di Fli è già emersa una profonda divaricazione tra chi si immagina ancora nell'area semantico-politica del centrodestra e quanti invece hanno fatto dell'antiberlusconismo la nuova cifra. E' tuttavia improbabile che centristi e finiani decidano di sostenere a Napoli il candidato dipietrista De Magistris. Allo stesso modo appare inverosimile che i moderati e cattolici dell'Udc inclinino ad appoggiare a Milano il candidato di sinistra e radicale Pisapia. Casini lo ha detto subito: “Nessun dottore ci obbliga a dare indicazioni”.
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