Fondo sicuro

Annalena Benini

Il prossimo direttore del Fondo monetario internazionale dovrà avere un profilo altissimo, regolare la convivenza economica, promuovere la cooperazione monetaria, garantire stabilità evitando svalutazioni competitive, decidere se proseguire sulla strada socialdemocratica di Dominique Strauss-Kahn o imprimere una svolta conservatrice e non saltare mai addosso alle cameriere d'albergo. Anche cose come: “Ehi dolcezza, fai un salto su che ti mostro la ripartizione delle quote” andrebbero scongiurate.

    Il prossimo direttore del Fondo monetario internazionale dovrà avere un profilo altissimo, regolare la convivenza economica, promuovere la cooperazione monetaria, garantire stabilità evitando svalutazioni competitive, decidere se proseguire sulla strada socialdemocratica di Dominique Strauss-Kahn o imprimere una svolta conservatrice e non saltare mai addosso alle cameriere d'albergo. Anche cose come: “Ehi dolcezza, fai un salto su che ti mostro la ripartizione delle quote” andrebbero scongiurate. Il nuovo direttore dovrà viaggiare molto per lavoro, incontrare funzionari, cenare al ristorante, pernottare in hotel che prevedono impeccabili servizi in camera e accurate pulizie più volte al giorno, quindi è evidente che non si può rischiare (Arnold Schwarzenegger, va detto per rassicurare gli animi, è fuori dalla rosa dei possibili successori).

    E' molto meglio per tutti che il nuovo direttore sappia stringersi la cinghia. Anche per questo motivo sarebbe grande segno di lungimiranza, modernità e saggezza, se i ventiquattro membri del Consiglio esecutivo, mettendosi una mano sul cuore, nominassero una signora. Non per quote rosa, ma per convenienza. Christine Lagarde, anche se molto parigina, sarebbe perfetta, con quella chioma argentea, il filo di perle, l'aria serissima (le apparenze a volte ingannano, ma il ministro francese delle Finanze non è universalmente conosciuta come una grande seduttrice o un coniglio in calore, non risulta che sia amica ventennale di Bernard-Henri Lévy o che lui l'abbia definita “fascinosa, seduttiva, amica degli uomini”, come ha fatto con DSK per invocarne la scarcerazione). E' difficile immaginarla mentre, nuda, aspetta in bagno che il cameriere nero (immigrato, musulmano, padre single) entri nella sua suite per saltargli addosso e costringerlo a un rapporto sessuale (sarebbe, tra l'altro, un'immagine meno esteticamente insopportabile di quella adesso sotto processo, anche perché la signora è una ex campionessa di nuoto sincronizzato in perfetta forma fisica). E il fatto che Silvio Berlusconi abbia detto che Christine Lagarde sarebbe “un'ottima scelta” non deve essere travisato, non c'è alcun corteggiamento in atto, e comunque la sede del Fondo è a Washington e i rapporti a distanza non funzionano.

    E' un'assurda suggestione, naturalmente, ma in tutte le foto dei non giovanissimi signori super competenti che si contendono l'incarico (francesi, turchi, cinesi, israeliani, inglesi, svizzeri, messicani) adesso svolazza il sospetto pregiudiziale e insensato che dietro ogni cravatta, ogni miopia, ogni doppio mento, ogni naso schiacchiato si nasconda un tizio pronto a levarsi gli occhiali appannati: “Ciao cara, hai visto che grosso finanziamento?”. Sono precauzioni eccessive, ma una donna, in questo momento, offre maggiori garanzie di stabilità. E poiché i paesi emergenti stanno chiedendo che anche il loro ruolo venga finalmente rappresentato, si potrebbe andare fino in fondo nella rivoluzione del buon comportamento e affidare il Fondo monetario a una brava signora africana. Meno esperta di limousine, suite, sarti, mondanità, amicizie illustri, ostriche e champagne (si pensi anche al risparmio sulle spese personali), ma perfettamente in grado di tenersi i vestiti addosso quando è necessario. Più in generale, ecco un motivo in più per cedere ampie fette di mondo alle ragazze: sanno tenere a bada gli istinti, sanno capire quando quello che hanno di fronte è un “no”. Al massimo mandano messaggi, a volte minacciano il suicidio, ma certi assalti predatori, mai.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.