Che fare, cosa non rifare/ 16

La bassa cucina delle operazioni al vertice non paga più

Sergio Soave

L'esito negativo delle amministrative è stato così convergente per il centrodestra che viene naturale attribuirlo a una causa unica, ricondotta in modo semplicistico a responsabilità ed errori di Berlusconi, il quale ha impresso una personalizzazione alla campagna elettorale. Questa è senz'altro una causa, che segnala un'inversione dell'effetto della personalizzazione, una volta trainante a favore dei candidati sostenuti da Berlusconi e oggi ininfluente.

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    L'esito negativo delle amministrative è stato così convergente per il centrodestra che viene naturale attribuirlo a una causa unica, ricondotta in modo semplicistico a responsabilità ed errori di Berlusconi, il quale ha impresso una personalizzazione alla campagna elettorale. Questa è senz'altro una causa, che segnala un'inversione dell'effetto della personalizzazione, una volta trainante a favore dei candidati sostenuti da Berlusconi e oggi ininfluente o addirittura negativa.

    Oltre alla sconfitta del centrodestra, bisogna considerare la capacità attrattiva di candidati di opposizione che si sono presentati come “uomini nuovi”, capaci di forzare le burocrazie di partito, l'attrazione esercitata a Napoli dall'idea di risolvere i problemi mandando “tutti in galera”, la riproposizione a Milano di un intreccio tra estremismo e compiacenze borghesi, che aveva contestato il craxismo e oggi contesta il berlusconismo. A questi fenomeni bisogna guardare con attenzione e freddezza, perché esprimono tendenze vive nella percezione popolare.

    La risposta possibile sta in una azione di governo meno dispersiva e capace di centrare pochi ma significativi obiettivi di riforma, il che richiede di evitare recriminazioni reciproche tra alleati ambedue in difficoltà, e nella definizione di un meccanismo di ricambio delle leadership del Popolo della libertà e della Lega nord, che non significa che i leader attuali si mettano fuori gioco, ma che preparino responsabilmente il futuro dei loro partiti.

    Le formule specifiche possono essere varie, ma debbono sollecitare una partecipazione popolare ampia e un confronto politico senza reticenze. Operazioni di vertice hanno senso se sono il punto di partenza di operazioni che arrivino a una base quanto più larga possibile. Altrimenti saranno considerati, non infondatamente, espedienti di bassa cucina, che non rispondono alla richiesta di rinnovamento che, se non trova sbocchi reali nel centrodestra, li troverà altrove, come ha già cominciato a fare.

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