Ciao bellezza
In Francia, dopo DSK, gli uomini trattano le donne da commilitoni per non finire sotto processo
In Francia niente sarà più come prima, nemmeno il corteggiamento, nemmeno i matrimoni, nemmeno l'adulterio, nemmeno un: ciao come sei carina oggi. L'arresto di Dominique Strauss-Kahn ha cambiato tutto (e migliaia di uomini stanno adesso tremando, provando a ricordare cosa dissero quella volta alla segretaria con la minigonna, disperandosi per un bicchiere bevuto con la vicina di scrivania sei anni fa).
Leggi Il caso Strauss-Kahn, il pansessualismo politico e la questione genitale
In Francia niente sarà più come prima, nemmeno il corteggiamento, nemmeno i matrimoni, nemmeno l'adulterio, nemmeno un: ciao come sei carina oggi. L'arresto di Dominique Strauss-Kahn ha cambiato tutto (e migliaia di uomini stanno adesso tremando, provando a ricordare cosa dissero quella volta alla segretaria con la minigonna, disperandosi per un bicchiere bevuto con la vicina di scrivania sei anni fa). Non sono in gioco soltanto lo stupro e le molestie messe in atto da uomini di potere e derubricate, fin adesso, a simpatica spacconeria, ma l'intera gamma dei rapporti fra uomini e donne.
“No significa no”, ha scritto ieri Maureen Dowd sul New York Times (verità potente, cuore del problema, unica cosa davvero importante), e ha spiegato, trionfante, che adesso la Francia, dopo avere a lungo disprezzato il puritanesimo americano, è scioccata di trovarsi in un dibattito così americano “sullo sfruttamento/seduzione delle donne, e sulla natura del consenso” (i francesi hanno perfino ammesso che ridevano dei loro vicini italiani mentre avrebbero avuto molto di cui occuparsi a casa propria). Georges Tron, viceministro francese della Funzione pubblica, è stato accusato da due donne (che si sono fatte coraggio dopo il caso Strauss-Kahn) di aggressione sessuale: il viceministro avrebbe insistito per massaggiare loro i piedi in qualità di luminare, senza fermarsi ai piedi. Nicolas Sarkozy, che ora sfoggia il pancione della moglie e, scrive Dowd, vuole far dimenticare la sua immagine di appariscente coniglio in calore, ne ha immediatamente accettato, se non richiesto, le dimissioni. E tutti sanno che scoppieranno altri scandali, perfino peggiori di questo. Ma, reati a parte, le donne francesi stanno denunciando un sistema inaccettabile di comportamenti uomo-donna.
“D'accordo, ma solo perché hai dei begli occhi”, ad esempio, non è più una frase minimizzabile, sopportabile. Mettersi i pantaloni per evitare rotture al lavoro è stancante, subire il tu al posto del lei, ascoltare durante una cerimonia un rappresentante del mondo politico francese dire davanti a tre rappresentanti donne: “La caccia è come le donne. Rimpiangi sempre i colpi che non hai tirato”, non può più far parte del gioco eterno fra i sessi, è una scorrettezza che diventa in un attimo molestia. Le storielle, i doppi sensi, la sensazione di non essere ascoltate, nella vita politica, ma soltanto guardate (è possibile che signore esperte abbiano dovuto aspettare una cameriera della Guinea per dire: levati di mezzo, sgorbio?) sono adesso sotto processo culturale. Christine Lagarde, ministro delle Finanze, ha detto che nessuno la molesterebbe mai: “Sanno che li prenderei a pugni”. Così si fa.
Prenderli a pugni, anche verbali, è un ottimo modo per farsi rispettare. Ma senza equiparare ogni minima seduzione a un reato, senza trasformare la cavalleria, un caffè alla macchinetta, la porta tenuta aperta, in molestia sessuale, in machismo indifferenziato. Senza mostrificare le donne, e renderle per correttezza commilitoni in mimetica.
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