Dopo il Capranica

Il cambiamento del centrodestra partirà dal Web? - Blogger a confronto

Piero Vietti

Al raduno fogliante di mercoledì 8 giugno al teatro Capranica il direttore del Tempo, Mario Sechi ha invocato la “rivoluzione” nel partito di Berlusconi, chiedendo ai vertici del Pdl di non sottovalutare quello che succede sul Web. E' da lì, secondo Sechi, che passano le idee, è lì che si crea opinione e si spostano i voti. Abbiamo chiesto a un po' di blogger liberali e di centrodestra che cosa ne pensano. Ecco le loro risposte.

    Al raduno fogliante di mercoledì 8 giugno al teatro Capranica (qui tutto quello che c'è da sapere, leggere e vedere al riguardo) il direttore del Tempo, Mario Sechi, ha sollevato una questione importante, cercando di analizzare la crisi di consensi del Pdl. Elencando quello che serve ora al centrodestra, Sechi ha invocato la “rivoluzione”, chiedendo ai vertici del Pdl di non sottovalutare quello che succede sul Web.

    La rivoluzione di mettersi tutti in gioco e aprire il centrodestra alla competizione, al popolo sovrano che ascolta, partecipa e decide. E' finito il tempo delle tessere e della conta da congresso. E' una cosa che sa di ferraglia, di Novecento, di passato che non può tornare. Svegliatevi. Fuori c'è altro. Il mondo della rete sta cominciando anche da noi a influenzare la politica. […] E' il tam tam della foresta. Ascoltatelo. […] Ah, sì, li vedo già gli sguardi accigliati di quelli che pensano si tratti di un fenomeno che prima o poi passa e tutto torna come prima. Mi ricordano la profezia di Darryl F. Zanuck, presidente della 20th Century Fox, che nel 1946 disse: “Entro sei mesi la gente si stancherà di stare a guardare quella scatola di legno chiamata Tv”. Sappiamo com'è andata. La televisione si è fatta audience e l'audience s'è fatta elettore. […] Caro Berlusconi, o lei cambia tutto o gli elettori cambieranno lei e tutto il sistema, suoi avversari compresi. Non è una profezia. Sta succedendo. C'è tutto da perdere. Non c'è più tempo da perdere.

    E' forse la prima volta che nel centrodestra si parla con tale enfasi del ruolo che la rete, i blog e i social network possono avere nel creare opinione, spostare voti e fare “movimento”. A sinistra lo hanno capito da tempo (e cominciato a sfruttare da poco): Internet ha avuto un ruolo forse determinante nell'elezione di Pisapia a Milano (ne abbiamo parlato qui con un po' di blogger). Se il ruolo della televisione non è forse ancora diventato così secondario, di sicuro non si può trattare il Web come un contenitore vuoto per smanettoni o di cazzeggio fine a se stesso.

    Nell'errore di non considerare la rete come un luogo reale, però, cadono anche blogger esperti e certamente non di destra: come Eugenio Scalfari su Repubblica.it, Nonleggerlo scherza sulla platea di anziani che affollava il Capranica, e il Nichilista scrive che dire quello che è stato detto a una platea di vecchi non ha alcun senso. Già, peccato che – soprattutto i due blogger, ma anche Scalfari che parla on line – si siano dimenticati proprio di ciò che ha fatto e fa la loro fortuna: Internet. La manifestazione del Foglio è stata trasmessa in diretta dal sito del Foglio e da Corriere.it, con oltre 50.000 spettatori, un dato significativo per tre ore di dibattito mattutino in un giorno lavorativo. La diretta su Twitter è stata seguitissima, e in tanti ne hanno parlato su blog e social network.

    La platea (o piazza) virtuale è reale quanto (se non più) di quella fisica di una sala di teatro. Per questo abbiamo raccolto l'invito di Sechi e abbiamo girato le sue parole a un po' di blogger liberali e di centrodestra chiedendo loro questo:

    Davvero il ruolo di Internet, blog e social network può essere decisivo per la sopravvivenza e la rinascita di un centrodestra alle prese con una crisi di consensi? Che cosa la galassia dei blogger ha già capito della crisi del centrodestra che nel Pdl non hanno ancora capito?

    Ecco che cosa hanno risposto.

     

    Ci sono pochissime aggregazioni vere (il portale Tocqueville.it è una di queste ma è stato – forse consapevolmente – lasciato solo) e tutto si basa su iniziative estemporanee di singoli. Molto spesso si scade nella demagogia (Beppe Grillo), altre volte si tratta di fenomeni isolati e destinati a rientrare velocemente (Debora Serracchiani). [continua a leggere]

    di Andrea Mancia e Simone Bressanrightnation.it

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    Una delle responsabilità del centrodestra nella sua scarsa capacità di far presa su un pubblico avvezzo a discutere sta nell'aver sottovalutato per anni il ruolo svolto da internet, nell'aver voluto vedere il peso che hanno, nel loro complesso, i mille blog a carattere politico che affollano la scena in Italia. [continua a leggere]

    di Marco Cavallotti - www.legnostorto.com

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    Il suggerimento formulato da Mario Sechi durante la manifestazione del Capranica (dare ampio e crescente spazio a forme di selezione del personale politico basate sulla Rete e sui social network), è interessante ma anche illusorio. [continua a leggere]

    di Mario Seminerio - phastidio.net

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    Nel giugno del 2005 proponevo a tutti di realizzare un aggregatore di blog liberal-conservatori. Allora si era in una fase pioneristica del web: scrissi il “Manifesto dei blogger liberali”, si creò un certo interesse e si decise di creare Tocqueville.it. [continua a leggere]

    di Paolo della Sala - lapulcedivoltaire.blogosfere.it

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    La rivoluzione di internet e dei social network si può riassumere così: l'informazione, adesso, costa poco. Comunicare è più facile. Confrontarsi è immediato. Le idee circolano di più e meglio. Questo non può essere – e non è – senza conseguenze. [continua a leggere]

    di Carlo Stagnaro - chicago-blog.it

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    l popolo del centrodestra non solo ha capito che è necessario un profondo cambiamento all'interno del PdL, ma lo ha praticamente intimato e imposto alla propria classe politica nel corso delle ultime elezioni. La palla, ora, è nelle mani dei dirigenti, degli uomini di partito, dei leader nazionali. [continua a leggere]

    di Diego Destro - daw-blog.com

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    Prima di aver affrontato l'argomento al Capranica, Sechi ne deve aver parlato nelle sedi opportune e a chi di dovere: a giudicare dall'incisività del direttore e dall'evidenza del risultato elettorale si deduce che non è proprio stato ascoltato. [continua a leggere]

    di Saba Zecchi - ultimathule.it

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    Sentendo l'intervento di Mario Sechi non nego di essere stato percorso da una sensazione di orgoglio. Da circa un anno e mezzo infatti ho voluto aprire un piccolo blog in cui poter commentare una delle cose che mi appassiona di più: ovvero l'attualità politica. [continua a leggere]

    di Filippo Nardelli - commonsenserevenge.wordpress.com

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    Mi scuso in anticipo se l'affermazione potrà sembrare una provocazione, ma a me la storia del centrodestra che perde le elezioni perché non è riuscito a mettersi in sintonia con la galassia dei blogger o con il mondo dei social network sembra una sciocchezza. E lo stesso penso riguardo alla necessità di ripartire dalla rete. [continua a leggere]

    di Alessio Di Carlo - giustiziagiusta.info

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    Sì, Internet, blog e social network possono essere decisivi, difficile dirlo se lo sono stati fino ad ora ma di sicuro lo saranno, sono ormai oltre 30 milioni i navigatori della rete nel nostro paese e 18 di questi utilizzano anche Facebook, probabilmente la gran parte del corpo elettorale vivo. [continua a leggere]

    di Andrea Lenci - scenaripolitici.com

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    Se le rivoluzioni su Internet e tutto ciò che gli ruota attorno funzionano, è merito di chi ci sta dietro. Se la blogosfera e i social network possono dare la scossa ad un Pdl in crisi, dipende dalla volontà di chi è seduto ai posti di comando del centrodestra italiano. [continua a leggere]

    di Dario Mazzocchi - mondopiccolo.wordpress.com

     

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.