E se Fini e Berlusconi facessero pace?
Secondo l'ex viceministro dello Sviluppo economico e portavoce di Futuro e Libertà, Adolfo Urso, dopo la batosta alle amministrative è evidente che il centrodestra debba “ritrovare un percorso comune, con tutti coloro che si riconoscono ancora negli stessi valori e programmi del popolarismo europeo”. Per Urso è necessario "ritrovarsi nuovamente insieme in un grande partito popolare come accade nel resto d'Europa e cercare di fare le riforme e subito".
Secondo l'ex viceministro dello Sviluppo economico e portavoce di Futuro e Libertà, Adolfo Urso, dopo la batosta alle amministrative è evidente che il centrodestra debba “ritrovare un percorso comune, con tutti coloro che si riconoscono ancora negli stessi valori e programmi del popolarismo europeo”. Per Urso è necessario “ritrovarsi nuovamente insieme in un grande partito popolare come accade nel resto d'Europa e cercare di fare le riforme e subito. Riforma fiscale e Welfare per rilanciare l'economia italiana e garantire la coesione sociale, riforma della Giustizia e liberalizzazioni per rendere più efficiente ed efficace l'azione dello stato e del mercato. Per ricostruire il centrodestra è questa l'agenda politica che bisogna mettere in campo”. Ritrovando, però, il dialogo con il Pdl: “Non credo alle posizione terziste. Se è vero che le elezioni amministrative hanno fatto emergere la crisi del berlusconismo è altrettanto vero che hanno evidenziato come il paese si senta profondamente bipolare. La nostra alternativa o la nostra funzione deve essere quella di rinnovare, per questo è indispensabile il dialogo. Aspettare la prossima legislatura per farlo vuol dire voler male al paese, perché a quel punto, senza riforme, il paese sarà collassato”.
Sulla sua posizione all'interno di Futuro e Libertà Urso non ha dubbi: “Mi sono confrontato con chiarezza, ho detto quello che penso, ho spiegato la prospettiva strategica di un partito che è nato nel centro destra per rinnovarlo, e oggi le ragioni delle nostre denunce sono ancora più valide rispetto ad un anno fa. Non dobbiamo esimerci dal tentare di trovare soluzioni comuni altrimenti anche Fli sarà parte del problema”. Se il partito di Gianfranco Fini non dovesse seguire questa linea “lavorerò perché si creino le condizioni. Ci vuole un processo di rinnovamento che ancora non è stato delineato all'interno del Pdl, aldilà del segnale troppo flebile che arriva dalla nomina di Angelino Alfano. Ci sono tante intelligenze, tanta passione dall'una e dall'altra parte”.
Pdl è sinonimo di centrodestra, ma secondo Urso Futuro e Libertà “negli ultimi tempi è apparso sempre più antagonista del centrodestra piuttosto che all'interno del centrodestra. Credo che vada ripreso il percorso iniziale di Fli, quello della forza collocata a destra che intendeva parlare con chiarezza”, con l'obiettivo di costruire e rinnovare la coalizione all'interno di “un sano bipolarismo”. Senza riforme però, l'obiettivo sarebbe comunque fallito.
E poi ci sono le primarie: “Devono essere fatte da qui a un anno, aperte a tutti coloro che sottoscrivono i valori e i programmi del popolarismo europeo. Solo questo è il percorso costituente di un nuovo centrodestra. Sarebbe molto bello se i quattro leader storici che hanno fondato il centrodestra italiano –Berlusconi, Fini, Casini e Bossi – magari possano dire di volere non solo ricomporre l'aria attraverso un processo che sale dal basso con milioni di persone che vi partecipano, ma che dicano anche che tutti e quattro non si candidano e facciano crescere una nuova classe dirigente. Questo gli consentirebbe di diventare dei padri nobili”. E' necessaria, dunque, la riapertura del dialogo tra Fini e Berlusconi: “Chi vuole e chi può si deve incamminare su questa strada e sono convinto che gli altri verranno, superando rancori e recriminazioni. Il progetto condiviso per le riforme può portare a superare lacerazioni di varia natura, talvolta anche personali”.
Infine sul referendum: “Per me sono quattro ‘no' e non può essere che così”. Quelle che si chiede di abrogare, infatti, “sono leggi che abbiamo votato in Parlamento consapevolmente e responsabilmente, nessun motivo per cambiare idea, è una questione di coerenza con quanto fatto in precedenza”.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
